L’immunologa Viola: «Mascherine all’aperto, stop a feste di compleanno e pranzi della domenica»
«Se non si riesce a spiegare la differenza tra una situazione di assembramento e una passeggiata solitaria, allora è meglio dire usiamo le mascherine all’aperto. Così tutti e siamo più tranquilli». Diversi governatori stanno emanando ordinanze in questo senso. E l’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola invita a valutare l’obbligo in tutte le regioni italiane. «Cerchiamo di convincere le persone a evitare i pranzi della domenica e le festine di compleanno».
Mascherine all’aperto, gli assembramenti
«Sabato sera sono andata in centro a Padova. Non si poteva camminare per la quantità di gente che c’era. Tutti senza mascherina» racconta l’immunologa Viola. L’esperta è intervenuta ad Agorà su Rai 3. «In questa situazione» di ripresa di diverse attività, e «con le temperature che si stanno abbassando – ammonisce – il momento è rischioso. E dobbiamo forse tutti quanti irrigidire un po’ qualche regola».
Le puntualizzazioni dell’immunologa
La specialista torna a chiarire che «le mascherine all’aperto non servono assolutamente a niente se non c’è assembramento. Ma quando l’assembramento c’è sono necessarie». Dunque il punto è questo: «Se le persone riuscissero a capire la differenza tra una situazione di assembramento e una situazione in cui vado a fare una passeggiata da solo, non sarebbe necessaria l’imposizione». Però, continua l’immunologa Viola, «abbiamo dimostrato che non è così. E si vede continuamente andando a fare un giro per strada. Tra le persone, anche nelle situazioni di assembramento, specie la sera davanti ai locali dove ci sono i ragazzi, nessuno usa la mascherina». In questo contesto, in conclusione, «forse riutilizzare le mascherine all’aperto» sempre e ovunque sarebbe un obbligo da considerare.
L’uso delle mascherine a scuola
Nel contempo bisogna stare attenti all’uso in classe. Giorni fa l’avvertimento era giunto proprio dall’immunologa. «Le mascherine possono essere tranquillamente usate per tutto il tempo in cui si sta a scuola. A condizione che, però, siano cambiate ogni quattro ore». Il motivo? «Bisogna assolutamente evitare che si accumulino microbi. È importante tenere le finestre aperte o far cambiare aria spesso (ogni cambio d’ora)», aveva aggiunto l’esperta.