Legge elettorale, dai grillini ancora propaganda: «La faremo con le preferenze»

3 Set 2020 19:14 - di Francesca De Ambra
preferenze

«Nella discussione sulla legge elettorale, il M5S chiederà di ritornare alle preferenze». Parole di Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera. Con il suo permesso, le archiviamo in memoria. Ma non troppo in fondo, consapevoli come siamo che presto o tardi – more grillino – cambierà idea. Lo speriamo vivamente nel suo interesse e di quello dell’intera Casta dei nominati. Perché è evidente che Brescia non sa di che cosa parla. E se lo sa, è un kamikaze. O un marziano cui è ignota la micidiale insidia annidata nel combinato disposto tra il ritorno delle preferenze nelle elezioni politiche e la previsione del 416-ter sul voto di scambio politico-mafioso.

Lo ha annunciato il presidente della I Commissione

Tanto più se si considera la strisciante criminalizzazione del consenso in atto da tempo. Specie al Sud, dove chi prende troppi voti è come chi accumula troppi soldi: cosca ci cova. Immaginate solo per un attimo il ritorno delle preferenze in uno scenario come questo dove l’imputabilità (come la punibilità) per reati gravissimi non ha più bisogno della concretizzazione dello scambio illecito, ma solo della sua promessa. Bene, si dirà. Dov’è lo scandalo? E qui tornano i marziani. Sì, quelli che erano su altri pianeti mentre pm in cerca di facile notorietà e di scorciatoie verso la politica arruolavano legioni di pentiti prezzolati capaci di disegnare scenari degni di Gomorra, rimasti il più delle volte a livello di fiction.

Preferenze rischiosissime con il nuovo 416-ter

Figuriamoci che cosa potrebbe accadere vigendo una norma che consente all’accusa di spedirti alla sbarra di un tribunale o dietro le sbarre di una cella sul semplice sussurro di un collaboratore di giustizia. Basta che sibili: «Sì, mi ha chiesto il voto». Riscontri? Prove? Testimonianze? Signori grillini, ma ci siete o ci fate? Non servono: basta la promessa. Come a quel famoso purgante di Carosello bastava la parola. Solo che qui la purga la faranno a voi. E più sarà altisonante il nome dell’onorevole mascariato e più monterà l’accanimento contro di lui. Si chiama “odore del sangue“. Pare che gli squali lo sentano da lontano. Ma invece di nuotare verso la riva, con le preferenze, i grillini gli corrono incontro. Contenti loro…

 

 

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