Lecco, immigrato tunisino finisce in manette: è un estremista islamico legato all’Isis

27 Set 2020 9:04 - di Edoardo Valci
estremista islamico

Finisce in manette un immigrato tunisino di 25 anni estremista islamico. È radicalizzato e legato all’Isis per la militanza del fratello maggiore. A fermarlo, gli agenti della Digos di Lecco, con un ordine di carcerazione di cinque mesi. Al termine, avrà luogo il rimpatrio in Tunisia. Il giovane immigrato tunisino aveva fatto ritorno in  famiglia a Lomagna (Lecco), nonostante qualche anno fa fosse scappato dai domiciliari. Su di lui, tra l’altro, pendeva un decreto di espulsione da quindici anni di allontanamento dall’Italia.

Il 25enne estremista islamico e il fratello

Non era un volto nuovo. Da diversi anni, infatti, era noto alle forze dell’ordine. In particolare, da quando il fratello maggiore aveva aderito all’Isis ed era andato a combattere in Siria. Tra il 2013 e il 2014, il giovane immigrato tunisino aveva deciso di seguire le tracce del fratello. E aveva cominciato a rilanciare sui social i messaggi dell’Isis. In questo modo aveva anche manifestato la volontà di unirsi nelle fila dei combattenti del cosiddetto “stato islamico”. Le indagini avevano quindi un quadro chiaro e il 25enne era da considerare persona pericolosa per la sicurezza dello Stato. Ecco dunque il perché del provvedimento di espulsione.

Il rientro in Italia per rivedere i genitori

Tornato in Tunisia, l’estremista islamico aveva fatto rientro poi clandestinamente in Italia. E nel 2017 era arrestato di nuovo, aggredendo i poliziotti. Nel 2018, la fuga dai domiciliari, il viaggio da Lomagna a Parigi. Poi in Belgio e in Germania. Quando si trovava in Svizzera, la Digos si attivò giungendo a una conclusione: il tunisino potrebbe voler vedere i genitori. Infatti, nei giorni scorsi l’avevano segnalato in Italia e gli agenti l’hanno arrestano in un parcheggio di Lomagna. Questa volta il 25enne non ha opposto resistenza ed è anzi stato collaborativo. Alla fine della pena di cinque mesi che deve scontare per le lesioni e la resistenza a pubblico ufficiale di qualche anno fa, sarà portato di nuovo in Tunisia.

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