I No Tav tornano a colpire: assalto nella notte al cantiere di Chiomonte (video)

6 Set 2020 9:56 - di Carlo Marini
Chiomonte

Nuovo attacco nella notte al cantiere  della Torino-Lione a Chiomonte, in Val di Susa. Alcuni No Tav hanno cercato di appiccare un incendio, accatastando un po’ di legna e dandogli fuoco, ma le fiamme sono state subito spente dalla polizia.

A Chiomonte scontri durante la notte

Un gruppo, secondo la polizia, composto da circa 80 No Tav ha così cominciato l’assalto. Hanno lanciato petardi, pietre e bombe carta nell’area del nuovo cantiere di Chiomonte. I manifestanti sono rimasti ad alcune decine di metri di distanza dalla recinzione. La polizia ha risposto con i lacrimogeni. I No Tav, come hanno spiegato sulla pagina “Notavinfo Notav” di Facebook, si sono, a quel punto, spostati nei boschi. Qui “hanno ripreso fiato e poi hanno fatto ritorno alle reti del cantiere per tagliare il filo spinato e fare pressione sui jersey». I disordini si sono verificati ieri sera dalle 23 e sono durati poco più di un’ora.  Nella notte la situazione è tornata alla calma.

 

Qualche ora prima, nel pomeriggio di sabato, a Susa, si è tenuto l’incontro dei No Tav con i tecnici dell’Unione Montana Bassa Valle di Susa. Le ultime novità sui futuri cantieri del Tav Torino – Lione allarmano gli abitanti. In particolar modo sulle “pesanti ripercussioni per la piana di Susa”.

L’allarme nel pomeriggio con una riunione a Susa

Come riporta il sito Valsusa Oggi, la popolazione ha timore per le ripercussioni a partire dal problema dello smaltimento dell’ingente quantitativo di smarino proveniente dal cantiere di Chiomonte. «Pare infatti che Susa ospiterà parte dello smarino del cantiere Tav di Chiomonte, in parte se non addirittura tutto, poiché non sarà possibile liberare in tempo l’area di Salbertrand dai rifiuti amiantiferi ed altri, rispetto al cronoprogramma dei lavori», sostengono i No Tav.

Secondo il sito, tale ipotesi sarebbe sul tavolo della Regione Piemonte. Dal 2022, in attesa che venga realizzato il deposito dello smarino di Salbertrand e bonificata la discarica di amianto, c’è la possibilità che il materiale di scavo proveniente dal tunnel della Maddalena finisca a Susa.

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