Viviana Parisi, esposto della famiglia: «Ritardi nelle ricerche e mancato aiuto»
I legali della famiglia di Viviana Parisi hanno presentato una querela contro ignoti. L’ipotesi è per presunte omissioni sulla morte della deejay e del figlio Gioele di 4 anni. Denunciano presunti “ritardi” nelle ricerche di madre e figlio. Come dicono gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello. «Chiediamo chiarimenti dal momento in cui Viviana ha avuto l’incidente stradale il 3 agosto. Fino a quando, cinque giorni dopo, è stato trovato il suo corpo e poi i resti, probabili del figlio, il 19 agosto». I legali vogliono capire «se da parte di chi ha assistito all’incidente ci sono state omissioni. Magari qualcuno poteva aiutare Viviana e non l’ha fatto».
Viviana Parisi, le indagini della procura
«La procura della Repubblica di Patti sta proseguendo le indagini al fine di acquisire elementi di prova e riscontri. Con riferimento ad ogni possibile dinamica dei fatti. Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi, non è mai stata data, né avrebbe mai potuto essere espressa da questo Ufficio, alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare. Nemmeno nel momento iniziale delle indagini». È quanto dice il procuratore capo di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo che coordina le indagini. «Le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dagli organi competenti, diversi da questa procura. E sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell’intera vicenda», dice Cavallo. «Complesse indagini sono ancora in corso, allo stato, nei confronti di ignoti per i delitti di omicidio. E sequestro di persona e sono tuttora coperte da segreto istruttorio».
Viviana Parisi, la ricerca coi droni
«Con riguardo agli atti che è possibile esplicitare, questo Ufficio ha ritenuto di acquisire, di propria iniziativa, le immagini riprese dai droni dei Vigili del fuoco durante le ricerche coordinate dalla Prefettura di Messina». E ancora:
«Dall’esame dei fotogrammi il consulente di questa procura verificava che già alle ore 10,15 circa del mattino del 4 agosto 2020, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi. Verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato», dice.
Il procuratore di Patti su Gioele
«Quanto al piccolo Gioele, è attualmente in corso l’elaborazione da parte del consulente di questa procura delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei Vigili fuoco nei giorni delle ricerche (oltre 16.000)», aggiunge Cavallo. «Al momento, ad un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre – spiega ancora – In ogni caso, ulteriori elementi dovranno essere ricavati dal necessario successivo approfondimento, ricorrendo a tutti i possibili strumenti tecnici diretti all’analisi dei medesimi fotogrammi».
L’incarico per l’autopsia
Domani «verrà conferito incarico per esame autoptico, accertamenti genetici e morfologici di vario tipo ad un pool di esperti, ciascuno dotato di specifica professionalità». Per la procura «gli accertamenti investigativi si presentano, dunque, tuttora molto articolati e proseguono in ogni direzione, senza tralasciare, come già detto, alcuna ipotesi». E conclude: «Questo Ufficio, sin dal primo momento, è impegnato, senza risparmio di tempo, risorse ed energie, nell’acquisizione di tutti gli elementi possibili, non tralasciando alcun dato che possa contribuire a chiarire i tragici eventi accaduti».