Nuove conferme da uno studio francese: “I cani possono fiutare il Covid negli esseri umani”

28 Ago 2020 13:02 - di Redazione

Individuare i casi di positività al nuovo coronavirus grazie al fiuto di cani addestrati a riconoscere la ‘firma’ olfattiva del Covid. E’ l’obiettivo di diversi promettenti studi in corso, che partono da ricerche già effettuate sulla capacità di cani, attualmente sfruttata in molti settori (droga, esplosivi ecc), di riconoscere tracce di odori. Un meccanismo che in medicina è stato già testato per alcune specifiche malattie, i tumori in particolare, con risultati che fanno nutrire buone speranze.

L’Accademia veterinaria francese lavora sull’olfatto dei cani

Se i ricercatori riuscissero a raggiungere risultati positivi con il patogeno della Covid-19, lo screening per questa infezione, che può essere contratta da qualunque persona, diventerebbe più facile. In Francia – come si legge su ‘Le Monde’ – l’Accademia nazionale di medicina e l’Accademia veterinaria stanno analizzando la questione per arrivare a una posizione comune su queste ricerche che, secondo gli esperti delle due istituzioni, sono promettenti ma necessitano ancora di molti studi.

Come riconoscere la traccia di Covid nelle cellule umane?

Alla base delle ricerche in corso il fatto che il virus, pur non avendo un suo odore, quando entra nella cellula ospite libera molecole differenti da quelle rilasciate da cellule sane. E alcune sono specifiche del virus. I compito dei ricercatori è quello di trovare la ‘traccia olfattiva’ propria del virus e insegnare ai cani a riconoscerla. Secondo altre fonti, la sperimentazione dei cani “annusatori del Covid” sarebbe già iniziata in Iran.

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