Di Maio senza vergogna: “Dissi mai col Pd, il partito di Bibbiano, ma ora alla gente non interessa più”

23 Ago 2020 18:00 - di Marta Lima

Una pagina al giorno leva la crisi di torno. Con questo infantile adagio Il Fatto Quotidiano alterna, tutti i giorni, interviste a Giuseppe Conte e a Luigi Di Maio, cercando di tenere insieme l’Armata Brancaleone del governo giallo-rosso e le due due anime grilline che si fanno la guerra. Appena Di Maio si allontana anche vagamente dal sentiero tracciato da Travaglio & Co., viene richiamato all’ordine con una bella intervistona che il diretto interessato, ovviamente, incassa volentieri.
Oggi sul “Fatto” ne campeggiava una dal titolo tutto speranzoso sul futuro dell’alleanza col Pd, peraltro accanto a un articolo vintage sull’igienista dentale Nicole Minetti e sulla sua possibile sostituta nel cuore di Berlusconi, nel giorno in cui tutti i giornali, tranne quello di Travaglio, ironizzavano sulla candidatura del dentista di Beppe Grillo… E’ un mondo meraviglioso, direbbe Andrea Scanzi.

Di Maio (e Travaglio) in ginocchio dal Pd

Secondo Luigi Di Maio il M5S deve cambiare, racconta al Fatto Quotidiano. “Attualmente non governiamo in nessuna Regione e abbiamo l’1 per cento dei sindaci. Ma io voglio favorire la nascita di una generazione di amministratori del M5S che sappiano governare anche in coalizione, e allora serve un tavolo nazionale con il Pd per ragionare sulle Comunali del 2021” dice il Ministro degli Esteri. “Si sono stretti diversi accordi a livello comunale. Io ho lavorato sul mio territorio – ricorda – ed è arrivata a un’intesa a Pomigliano d’Arco. In Puglia e nelle Marche i territori hanno dato una indicazione diversa, che va rispettata, e dico sin d’adesso che farò campagna per i nostri candidati”.

Il terrore di una spallata al governo alle prossime Regionali è evidente, non solo nelle parole di Di Maio (accusato di voler perdere le elezioni per far fuori Conte) ma anche nei retropensieri del consigliere grillino Marco Travaglio, come dimostra lo spazio inusitato che il giornale dedica a Luigino. Al quale però una domandina vera, rapida ma non indolore, viene fatta…

Bibbiano, il Pd e quella frase mai rinnegata

In diversi nel Pd – viene chiesto a Di Maio – sospettano che lei faccia il doppio gioco sulle alleanze, e che in realtà non le voglia, per affossare Conte. “Ho un rapporto leale con Zingaretti, e mi ha detto di non condividere certi retroscena”. Ed ecco la domandina. “Crimi ha detto che su Bibbiano e i dem forse avevate esagerato. La frase ‘il Pd è il partito di Bibbiano’ è sua, Di Maio…”
“Non voglio pensare al passato, ma al futuro. La gente non si preoccupa di queste cose, bensì della situazione economica”. Quindi lo scandalo dei bambini tolti ai genitori (24 rinvii a giudizio…), le inchieste sulle connivenze degli amministratori del Pd e quella frasi sprezzanti (video) che servivano a rimarcare la “diversità grillina” sarebbero il passato, per Di Maio. Il futuro è oltre le Regionali, con o senza Conte…

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