Di Maio fa l’ennesima gaffe. Cita Nilde Iotti e scatena la rabbia del suo portavoce: “E’ un falsificatore”

26 Ago 2020 13:21 - di Robert Perdicchi
Di Maio e Nilde Iotti

Luigi Di Maio ne ha fatto un’altra. E stavolta la sua gaffe non ha a che fare con i congiuntivi o le scarse conoscenze di storia o geografia, ma con la politica. Quella di sinistra, su cui i comunisti e i post comunisti non fanno sconti, tantomeno a lui. Se poi sbaglia una citazione su un’icona come Nilde Iotti, per Di Maio è la gogna. Quella che oggi, su Repubblica, gli regala Giorgio Frasca Polara, ex portavoce della presidente della Camera.

Di Maio e le falsità su Nilde Iotti

Il ministro grillino, per promuovere il sì al referendum sul taglio dei parlamentari, ieri aveva citato Nilde Iotti, prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati, e le sue parole “nel 1984, 36 anni fa, sul taglio dei parlamentari”. Acqua al mulino della battaglia grillina sul sì al referendum. Ma anche falsità assolute e citazioni fuori luogo, per chi la Iotti, da sinistra, la conosceva bene.

Falsità dal ministro grillo

“Falsificazioni”, le bolla il giornalista Giorgio Frasca Polara, ex portavoce di Nilde Iotti, in un intervento su “Repubblica“. “Che cosa ha fatto Di Maio? Ha estratto un solo argomento tra i tanti formulati da Nilde Iotti a sostegno dell’esigenza di riforme costituzionali e ha scelto la riduzione del numero dei deputati e senatori. Iotti ne aveva parlato, sì, in un discorso pronunciato all’indomani della sua elezione a presidente della Camera, nel 1979 e aveva affrontato questo argomento alla vigilia della sua scomparsa, nel 1999. Ma ecco il punto chiave che fa di Di Maio un mistificatore: Iotti aveva sempre inserito questo tema in un più ampio contesto, l’assurdo e ripetitivo bicameralismo perfetto, il federalismo istituzionale, i poteri della Camere, la riforma dei regolamenti parlamentari… In questo quadro il riferimento ai deputati e senatori, ‘a quanti ne ha la Cina, ma loro sono un miliardo e trecento milioni…’. E’ francamente avvilente che Di Maio scelga questo livello di falsificazione dei fatti, avvilente ma non sorprendente visto che i suoi granchi sono arcinoti…”, conclude Frasca Polara.

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