3 navi Ong con 400 migranti e quella di Bansky verso l’Italia: sanno che facciamo entrare tutti (video)

29 Ago 2020 17:17 - di Lorenza Mariani
Video dei soccorsi delle Ong e della nave di Banksy dell'Ansa postato su Youtube

Migranti, Ong, Banksy: 3 parole per unico dramma. O meglio, 400 migranti su tre diverse imbarcazioni delle Ong in perlustrazione nel Mediterraneo. E ci si mette pure lo street artist britannico. Del resto, tutti sanno che i porti spalancati sono in Italia. Che Malta ignora qualunque allarme e non risponde agli Sos. Che il nostro confine in mare può essere violato. Le nostre coste facili da prendere d’assalto col consenso del Viminale. Dunque? Prepariamoci a una nuova, ennesima ondata di sbarchi. Compreso quello dalla nave dello street artist britannico Banksy che ha lanciato un drammatico sos…

Migranti, Ong, Banksy: e 3 navi con 400 persone a bordo sono pronte a fare rotta sui nostri porti

Alle solite navi delle Ong, infatti, oggi si aggiunge anche la Louise Michel, finanziata dallo street artist Banksy per soccorrere i migranti in difficoltà. Nelle scorse ora anche dall’imbarcazione dell’artista britannico si è bloccata al largo di Lampedusa, aggravata da un pericoloso sovraccarico. Salpata dalla Spagna per soccorrere imbarcazioni in pericolo nella tratta centrale del Mediterraneo, la nave dell’artista britannico ha chiesto a sua volta soccorsi. In particolare all’Italia e a Malta. Solo che La Valletta, come al solito, ha ignorato gli allarmi e fatto spallucce: scaricando di fatto sulle nostre spalle la responsabilità dell’intervento. Così, come spiega in un lungo servizio la Repubblica: «L’imbarcazione acquistata da Banksy per scopi umanitari è una ex-unità della Marina doganale francese. Batte bandiera tedesca, ed è lunga 31 metri… Giovedì ha tratto in salvo al largo della Libia un barcone con 89 migranti. Ma ora ha incontrato un’altra barca con 130 persone e ha preso anche queste, creando a bordo un pericoloso sovraffollamento. Avendo quasi il doppio delle 130 persone che è in grado di trasportare».

Si è aggiunto anche il drammatico sos della nave finanziata da Banksy

«Abbiamo un morto a bordo e altri hanno ustioni su tutto il corpo». È l’sos lanciato dalla Louise Michel, la nave di soccorso finanziata da Banksy. In un tweet l’imbarcazione ha detto di avere a bordo 219, persone alcune delle quali in condizioni di salute critiche. «Abbiamo bisogno di assistenza immediata», scrivono su Twitter. «La @MVLouiseMichel è in una situazione di emergenza e le istituzioni italiane ed europee devono intervenire per mettere in salvo le più di 200 persone a bordo e l’equipaggio. Salvatele, sono a due ore da Lampedusa» è l’appello lanciato da Mediterranea Saving Humans su Twitter alla ministra Paola De Micheli e alla Guardia costiera. Le Ong nei paraggi si sono immediatamente mobilitate. Almeno tre delle loro navi hanno salpato, compreso la Mare Jonio di Mediterranea dal porto Augusta, per soccorrere l’imbarcazione in crisi.

La corsa delle Ong: Malta fa spallucce. E dal porto di Agusta…

Non solo. Sul posto sta convergendo anche la Sea Watch 4, a sua volta in attesa di «pos» per i 201 migranti a bordo, recuperati una settimana fa con tre diversi interventi. In mare, anch’essa in attesa di Pos, c’è anche una porta-container della compagnia danese Maersk, la Etienne, che da 24 giorni ha a bordo 27 persone salvate nella area Sar (di ricerca e soccorso) di competenza di Malta che le aveva chiesto di intervenire.

Al Covid si penserà dopo: la nota congiunta di Unchr e Oim…

Dunque, l‘Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati e l’Oim, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, chiedono lo sbarco immediato di oltre 400 rifugiati e migranti soccorsi ed attualmente a bordo di tre navi: la petroliera Maersk Etienne, e appunto, le navi delle Ong Louise Michel e Sea Watch, nel Mediterraneo centrale. È quanto si legge in un comunicato congiunto. Un gruppo di 27 migranti e rifugiati, fra cui una donna incinta e dei bambini, partiti dalla Libia, sono a bordo della Maersk Etienne da un periodo inaccettabile di tre settimane dal loro salvataggio, avvenuto il 5 agosto. Occorre trovare una soluzione e fornire urgentemente alla nave un porto sicuro per lo sbarco, sottolinea il comunicato». Quindi, prosegue la nota congiunta, una volta raggiunta la terraferma potranno essere attuate le misure appropriate di prevenzione del Covid-19».

La Ue tace: e tutto continua a ricadere sulle spalle dell’Italia e degli italiani

Infine, il comunicato aggiunge e conclude: «È fondamentale che gli altri Stati membri dell’Ue forniscano maggiore sostegno ai Paesi in prima linea nell’accogliere coloro che arrivano via mare nel Mediterraneo. Una solidarietà significativa dovrebbe essere espressa attraverso l’impegno e la messa a disposizione di posti per il trasferimento e attraverso il sostegno ad una procedura accelerata, in linea con gli standard internazionali, per identificare le persone che hanno bisogno di protezione internazionale e quelle che hanno bisogno di altre forme di protezione, come i bambini non accompagnati e le vittime della tratta». Richieste, intenti, problematiche che, ad oggi, nel colpevole silenzio dei nostri “partner europei”, ricadono quasi esclusivamente sulle spalle dell’Italia e degli italiani...

Video dei soccorsi in mare dell’Ansa da Youtube.

 

 

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