Governo, Zingaretti e Conte dicono di essersi chiariti: sulla pelle degli italiani
Il faccia a faccia tra Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte è andato bene. «Un positivo incontro di chiarimento dopo incomprensioni. Il governo ha la forza per decidere e fare le cose», fanno trapelare fonti del Pd. La cosa singolare è che fino a ieri le incomprensioni si negavano, mentre oggi i dem brindano (si fa per dire) al loro superamento. In realtà , al di là dell’ottimismo di facciata e dei facili entusiasmi, la sensazione è che sia il leader del Pd sia il premier abbiano solo nascosto la polvere sotto il tappeto. I problemi, quelli veri, a cominciare dalle polemiche sull’utilizzo del Mes a finire al “decreto semplificazione“, passando per il condono mascherato prima inserito e poi sparito.
Zingaretti ha ottenuto la discussione sulla legge elettorale
Quel poco che oggi ha passato il convento è l’intesa raggiunta sulla riforma elettorale. Una questione tutta di Palazzo e che frega meno di zero a cittadini, imprese e famiglie. Zingaretti ha preteso che si riannodasse quel filo richiamando il M5S (e Conte) al rispetto degli accordi. Il premier non si è tirato indietro nonostante la materia sia di stretta competenza del Parlamento. Un altro indizio della confusione che regna sovrana.
L’intesa tra i due riguarda solo “questioni di Palazzo”
Ma ad agitare le acque della maggioranza (ma anche nel centrodestra) ha contribuito notevolmente anche l’intervista odierna di Berlusconi a Repubblica. L’ex-premier ha lanciato una polpetta avvelenata a Conte: pronto a sostenerti, ha detto in sintesi, a patto che vi sbarazziate dei grillini. È probabile che sia stata proprio la sortita del capo di Forza Italia a convincere Zingaretti di serrare i ranghi e ritrovare la perduta armonia con Palazzo Chigi. Il leader dem si trova anche lui sotto attacco. Una parte del partito è scontenta del suo grigiore e non fa mistero di volerlo sostituire, magare con il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, fresco di vittoria contro la candidata di Salvini. La giostra, insomma, è solo all’inizio. E non è detto che duri ancora a lungo.