Gasparri: “Il governo incontri gli esuli giuliano-dalmati. E revochi l’onoreficenza al negazionista Pahor”

28 Lug 2020 14:20 - di Redazione

Il governo ascolti gli esuli giuliano-dalmati sfuggiti alla persecuzione titina. E revochi la vergognosa onoreficenza al negazionista Pahor. E’ la richiesta di Maurizio Gasparri, promotore di una conferenza stampa in Senato dal titolo “Riflessioni e richiesta conseguenti al visita storica alla foiba di Basovizza. Un’iniziativa voluta dal senatore di Forza Italia dopo lo storico incontro di  Mattarella con il presidente sloveno Borut Pahor. Una grande occasione mancata. “Il premier Giuseppe Conte incontri gli esuli giuliano dalmati”, chiede Gasparri. “Perché finora non ha dato ascolto alle loro richieste di vedere riconosciuti i diritti per cui si battono da lunghissimo tempo”.

Foibe, Gasparri: il governo incontri i giuliano-dalmati

Testimone di una storia lunga 75 anni, Antonio Ballarin, presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, ha ringraziato il Capo dello Stato. Poi ha puntato l’indice contro l’inadempienza cronica del governo “Durante il precedente governo  abbiamo avuto alcuni incontri con l’allora ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi. Che è stato molto disponibile. Ma poi il governo è cambiato e ogni volta dobbiamo ricominciare da capo”.

Restituzione dei beni e indennizzi

Tra gli atti concreti per il mondo dell’esodo giuliano-dalmata, si chiedono in particolare l’immediata restituzione di 179 beni lasciati in libera disponibilità degli esuli italiani. Già proprietari, come previsto da accordi del 1983. Lapidi multilingue in territorio sloveno nei luoghi del martirio degli italiani., Indennizzi agli italiani esiliati e creazione, con adeguati mezzi, di una Fondazione degli esuli italiani. Dando seguito a decisioni contenute in trattati. “Vogliamo che esista un senso di equità – ha detto ancora Ballarin, nato in un insediamento profughi”. “Perché non c’è stato un indennizzo adeguato per diritti e radici negati”.

Revocare l’onoreficenza allo scrittore negazionista

Infine, Gasparri punta l’indice contro l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica allo scrittore slavo Boris Pahor. “Una vergogna. Gli va tolta, senza tentennamenti – dice il senatore azzurro – perché ha avuto il coraggio di dire che le Foibe sono una balla. Nelle foibe sono stati ammazzati migliaia di italiani, che vanno ricordati e onorati anche da Boris Pahor. Lo scrittore non può prendersi una onorificenza facendo il negazionista. Ha 107 anni ma l’età avanzata non gli consente di dire fesserie”.

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