Ormai siamo a TeleConte. Così la Rai nega voce a Giorgia Meloni

20 Giu 2020 6:00 - di Francesco Storace
TeleConte

Tra i partiti sono in evidenza: PD (14%), M5S (10%), Lega (10%), FI (9%), Altri (5%), Fratelli d’Italia (5%). Ovvero, oltre ai numeri stratosferici garantiti a Conte e ai suoi ministri, tra le forze politiche sono in testa quelle che nei sondaggi vanno peggio. E quel 5 per cento di voce “offerta” a Giorgia Meloni e Fdi è un insulto alla democrazia e alla pubblica opinione che si esprime attraverso i vari turni elettorali successivi alle politiche e nei sondaggi quotidiani.

Nella tabella le principali presenze politiche in minuti e voce nei tg di Stato a maggio

Per le opposizioni, a maggio si sono visti con maggior frequenza nelle varie edizioni dei telegiornali solo Salvini e Tajani tra i primi dieci censiti. Ovviamente con TeleConte non c’è partita: il premier assorbe da solo quasi la metà del tempo in gestione diretta della presenza. Il leader leghista e l’esponente azzurro metà del tempo dedicato al solo premier e poi ci è toccato sorbire bella gente come Gualtieri, Boccia,  Spadafora, Gentiloni, Speranza, Di Maio e Bonafede.

E’ sempre più TeleConte

Poi Zingaretti. E solo poi Meloni, a cui tutti i tiggi’ hanno “concesso” sette minuti in totale in un mese. Uno in più – leader fortunata – del sindaco di Milano Sala e del capogruppo Cinquestelle al Senato Perilli.

Nei dati sul solo prime time Conte risulta sempre superstar, la Meloni riesce ad arpionare Tajani, Di Maio e Spadafora con cinque minuti. Appena un minuto (60 secondi in un mese) al Tg1 che agguanta la palma della schifezza: per la leader di Fdi la metà del tempo di Spadafora, un terzo di Di Maio, un quinto di Boccia.

Tutto questo è uno scandalo, perché vuol dire che la Rai se ne strafrega degli orientamenti della pubblica opinione. La Rai si affida agli istituti di sondaggi ogni volta che ci sono le elezioni per exit poll e proiezioni; se ne dimentica quando deve rappresentare il pluralismo politico. È un’altra materia da annotare con cura nel taccuino della democrazia negata da TeleConte.

Commenti

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  • Menono Incariola 22 Giugno 2020

    Ma che cosa si vuole ancora aspettare, per rispondere CON I FATTI A QUESTA SPECIE DI “PRESIDENTE DEL LIBERO STATO DI BANANAS”?
    Siamo d’ accordo o no sul fatto che le “decisioni governative” degli ultimi quattro mesi hannno CALPESTATO SVARIATE LEGGI, REGOLAMENTI, ALCUNI ARTICOLI DELLA STESSA COSTITUZIONE, E PERTANTO NON E’ FUORI LUOGO PARLARE DI GOLPE??

  • Menono Incariola 22 Giugno 2020

    Tele Conte, certamente, ma, altrettanto certamente, TELE ROMPO!

  • Banchero Giuseppe 20 Giugno 2020

    Parole!

  • Andrea Marconcini 20 Giugno 2020

    Credo che in una democrazia tutti abbiano il diritto di esporre il proprio pensiero e in politica a maggior ragione i partiti o movimenti che siano devono essere messi in condizione di poter far sapere alla collettività i loro programmi e soprattutto avere la possibilità di esprimere il loro dissenso verso la scelte dell’esecutivo che non le rappresenta e di proporre metodi e strategie differenti.Tutti devono partecipare al dibattito e tutti devono essere informati su quello che succede.Il problema sta nel fatto che chi vince le elezioni si impadronisce dell’informazione(con l’eccezione di RAI 3 che da ‘secoli’ ormai è saldamente incatenata alla sinistra) monopolizzandola e manipolandola a dovere.Questo è sempre stato il secolare e drammatico sistema dell’informazione in Italia al quale prima o poi si dovrà porre rimedio anche se sinceramente non nutro tante speranze perché ovviamente fa gola che tutto rimanga così com’è.Giovani cosa aspettate a farvi avanti c’è estremo bisogno di Voi, lo so ci vuole del fegato e soprattutto un buono stomaco però tocca a Voi e noi vi aspettiamo .

  • Cervohold 20 Giugno 2020

    I giornalisti social-catto-comunisti hanno occupato da anni la RAI, vero covo eversivo del Paese e megafono del Governo, sostenuta al 50% dalla pubblicità e dalla tassa canone obbligatoria, grazie a quel lazzarone di Rensi, aggiunta alla bolletta della luce.
    Altro punto da abolire per sempre nel prossimo programma di Governo, insieme a tutte le tasse sul risparmio privato e a quelle calcolate sul valore di un bene e non sul suo reddito. bisogna smontare ed abolire pezzo per pezzo tutte le leggi vessatorie fatte dal 2011 contro il cittadino e la sua libertà, restrizioni al contante compreso.