In Francia la protesta delle manette. I poliziotti: “Non siamo razzisti, il governo ci ha abbandonato”
Clamorosa protesta della polizia in Francia. In varie città gruppi di agenti hanno simbolicamente gettato a terra le manette. E sfilato in corteo a sirene spiegate lungo gli Champs-Élysées a Parigi. La polizia d’Oltralpe respinge l’accostamento, “un insulto”, con i colleghi di Minneapolis. Che hanno causato la morte dell’afroamericano George Floyd. Nel mirino della protesta anche il governo Macron. Per la tecnica dello strangolamento. La presa al collo utilizzata durante gli arresti, annunciata dal ministro dell’Interno Christophe Castaner. Dopo le proteste negli Usa.
Francia, scoppia la protesta dei poliziotti
Castaner ha incontrato i sindacati di polizia proprio per sedare sul nascere un dibattito incandescente. Che rischia di animare nuove tensioni in alcuni quartieri delle città francesi. Per domani sono in programma nuove proteste dei movimenti antirazzisti. Che intendono sfilare per il centro di Parigi, in concomitanza con altre manifestazioni previste negl Usa e in Europa. La polizia teme nuovi disordini ed ha invitato i negozianti a tenere le serrande abbassate.
“Questo governo è senza spina dorsale”
La “protesta delle manette”, che ha preso il via ieri a Parigi, Lille, Rennes, Bordeaux, Tolosa, è stata difesa da Xavier Leveau, esponente del sindacato di polizia. Che però ha contestato le critiche alla tecnica dello stangolamento. “Il metodo usato dalla polizia francese non ha nulla a che fare con quanto accaduto a Minneapolis. Non teniamo giù le persone per otto minuti. Solo il tempo dell’ammanettamento. Non abbiamo una tecnica sostitutiva. Quindi ora che facciamo?. Leveau ha anche respinto le accuse di razzismo rivolte alla polizia. “La gente pensa che i poliziotti siano razzisti. Sbagliato. Nel nostro Paese abbiamo agenti di ogni gruppo etnico. E insieme lavoriamo tutti bene”, ha detto. Ma il sentimento dei poliziotti francesi è chiaro. E l’esasperazione è alle stelle. “Questo governo è senza spina dorsale. Bastano 20mila teste calde nelle strade e il governo abbandona la polizia”, ha detto un agente parigino.
A me pare che tutto il mondo Occidentale debba fare delle serie riflessioni sui “Corpi di Polizia” come la loro selezione, il loro addestramento, il loro armamento, il loro impiego, le loro responsabilità e non per ultimo i loro stipendi. Negli ultimi 50 anni vi è stata una continua delegittimazione e direttive scoordinate. Sono stati armati sempre più ma lasciati soli di fronte a responsabilità sull’uso delle stesse e su interventi e direttive che dovrebbero ricadere sulla politica e sui govenri. Oggi mi meraviglio ci sia ancora qualcuno disposto a prestare servizio.