Centenario Alberto Sordi, 100 anni di lui e di noi, tra eroismo e vigliaccheria: i 5 film cult che ce lo ricordano (video)

15 Giu 2020 13:25 - di Priscilla Del Ninno
Alberto Sordi in un murales romano foto Ansa

Cento anni dalla sua nascita. Diciassette senza di lui. E sembra solo ieri che Alberto Sordi ci ha abbandonato, e ci manca… Ci manca la sua maschera ilare e irriverente. La sua incredibile capacità di farci ridere, amaramente, di noi stessi. Sì, sentiamo la mancanza della sua risata calda e del suo duettare, in tv come sul grande schermo, con garbo e ironia, romanità di sempre e classe d’altri tempi. Ci mancano le risate che ci ha strappato con semplicità estrema; il vigile Otello Celletti, l’americano a Roma Nando Moriconi. Ci manca il giornalista Silvio Magnozzi, indimenticabile protagonista accanto a Lea Massari di Una vita difficile di Dino Risi. Ci manca il dottor Tersilli. E ci mancano persino i suoi eroi tragici: sia quei borghesi piccoli piccoli, che quegli irresistibili protagonisti e vittime del boom anni Sessanta. Tutti drammatici o tragicomici prototipi di un modello sociale in bianco e nero, di un’Italia in cammino, in crisi.

Alberto Sordi, 100 anni di lui e di noi

Ci manca, insomma, quel racconto per immagini che nessuno meglio di Alberto Sordi ha saputo rendere tra vizi e virtù, della storia di un italiano qualunque. Bonaccione e sognatore, arrivista e cialtrone. Cinico e ruffiano, indolente, seducente e bambinone. Vile, ma capace del riscatto finale. Come quel suo Oreste Jacovacci de La Grande guerra di Monicelli, combattuto tra spavalderia e paura, eroismo e vigliaccheria. Fino all’epilogo tragico… Memorabile, allora, il piano sequenza alla fine del film, nel quale i due pavidi protagonisti si riabilitano con un gesto coraggioso, sacrificandosi l’uno da “eroe spavaldo”, e l’altro da “eroe vigliacco”. Una figura, quest’ultima, mai come in questo intramontabile successo del mitico regista, concepita da Sordi con sfumature originali. Interpretata da un ispirato Albertone in stato di grazia, non a caso vincitore del Nastro d’argento come miglior attore protagonista per quella sua indimenticabile performance.

Tanti personaggi, un solo volto, una grande maschera

La sua storia i un italiano, divisa in capitoli di celluloide che hanno fatto grande il nostro cinema e la sua scuola di autori e interpreti, ha riproposto quasi sempre un’unica maschera, indossata da tantissimi personaggi. Una maschera al servizio di un unico grande italiano: disilluso e pronto a fare spallucce, a dissacrare con una risata amara un prototipo umano e spettacolare, dalle caratteristiche ricorrenti: tendenzialmente prepotente con i deboli e servile con i potenti, a cui cerca, tra sotterfugi e captatio benevolentiae, di mendicare qualche privilegio. Una maschera, ora tragica, molto più spesso comica, in cui il grande istrione ha sempre lasciato intravedere il volto di tutti. Di quei tanti italiani, chiamati ad affrontare tra un Cinzano e gli ancheggiamenti del twist, dopoguerra e boom economico, mille avventure e tanti drammi, senza mai cambiare volto. Sempre divisi tra socievolezza e solitudine, allegria e malinconia, eroismo forzato e vigliaccheria repressa a forza.

I suoi film, spezzoni di vita, di storia, di un’Italia che non c’è più

Un panorama umano, sociale e cinematografico sconfinato, quello su cui aprono la finestra gli oltre 200 film di Sordi, che sarebbe impossibile ripercorrere ma di cui piace dare un celebrativo assaggio con 5 indimenticabili sequenze. Spezzoni di vita, di film, di un’Italia che non c’è più, ma che ha costruito la colonna vertebrale della sua immagine di oggi. Simbolo di una Roma lontana, che oggi con la sindaca Raggi si può solo rimpiangere e ricordare. Come i romani di Albertone, personaggi amati, icone di sempre, che più di altre riassumono lo sconfinato compendio artistico – punteggiato da premi e riconoscimenti critici, ovazioni popolari e successi irripetibili – di uno degli attori più amati di sempre. Momenti che hanno accompagnato il nostro cammino sociale e che saranno vissuti nei prossimi giorni grazie alle sconfinate iniziative che, tra ricordi e celebrazioni, caratterizzano i prossimi giorni dedicati a una intramontabile maschera di casa di nostra.

 

 

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