Zingaretti scarica sull’Inps la lentezza della cassa integrazione. E FdI chiede lumi sulla convenzione con le banche

6 Mag 2020 15:53 - di Elsa Corsini

Il consiglio regionale del Lazio non si riunisce da due mesi (forse lo farà domani). E Nicola  Zingaretti ha la faccia tosta di farsi bello con i cittadini. Per la velocità di smaltimento delle procedure per la cassa integrazione in deroga. Ironico? No. La Regione Lazio – a detta della sua giunta – sarebbe stata la prima d’Italia a muoversi. Davvero? Peccato che i lavoratori ancora devono prendere la prima mensilità.  E’ stata, sì,  a quanto si legge sul sito della modulistica da inviare, la prima regione a sottoscrivere un accordo quadro dopo l’ufficializzazione del Decreto cura Italia. Ma tra il dire e il fare…

Zingaretti striglia l’Inps: noi siamo stati bravi

“Sono circa 60 mila le domande di cassa integrazione in deroga che come Regione Lazio abbiamo decretato e inviato all’Inps per la liquidazione”, dichiara orgoglioso l’assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino. E giù auto-encomi. “Quello compiuto dai nostri uffici è stato un lavoro costante e quotidiano. Che dal 25 marzo scorso non si è mai arrestato, neanche durante i giorni di festa”. E allora? Che cosa non ha funzionato nella macchina? L’Inps. Per carità nessuno vuole difendere l’istituto che ha dato pessima prova di sé in occasione della richiesta dei famosi 600mila euro. Ricordate? Il sistema informatico andò in tilt. Si scomodò la tesi dell’hackeraggio. Si tirò dentro perfino il Cipe per dare un nome e un cognome al “pericoloso pirata informatico” (mai esistito). Però che oggi l’assessore di Zingaretti venga a raccontare che il Pirellone laziale è senza macchia fa davvero ridere.

Fratelli d’Italia chiede lumi sulle banche

“Ci auguriamo ora che l’Inps possa velocemente aggiornare i propri elenchi. E in particolare quello relativo al numero di domande di cassa integrazione in deroga del Lazio. Non si comprende come la tabella dell’Istituto pubblicata sul sito istituzionale, alla voce Lazio riporti solamente 35.903 domande”. Zingaretti, insomma, non risponde sullo scandalo delle mascherine. Non riunisce il suo “parlamento” da 60 giorni. Però trova il tempo di sgridare l’Inps perché boicotta il lavoro della Regione Lazio.  “Chiediamo all’Inps – prosegue l’assessore – di aggiornare il proprio sistema affinché possa leggere e prendere in carico tutte le altre migliaia di domande decretate che il Lazio ha inviato da giorni all’Inps. Chiediamo inoltre che l’Inps possa quanto più velocemente procedere al pagamento delle mensilità ai lavoratori”. A questo proposito Fratelli d’Italia vorrebbe vederci chiaro. Come in altre regioni anche il Lazio ha chiesto la collaborazione  agli istituti di credito per “agevolare” i lavoratori nel riscuotere le mensilità. Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana, annuncia una interrogazione per conoscere i criteri e la procedura con la quale la Regione Lazio ha stipulato la convenzione regionale con l’Abi Lazio. Quali banche ne fanno parte? Quali sono state escluse o non hanno voluto-potuto partecipare?

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