Sopravvissuto ai boss, ora fallisco grazie allo Stato. Sfogo da brividi di chef Giunta dalla Berlinguer (video)
Lo chef Natale Giunta non riaprirà il suo ristorante. E come spiega lui stesso in collegamento da Palermo con Carta bianca condotto da Bianca Berlinguer, «i motivi sono semplici. Noi abbiamo chiuso l’8 marzo, quando già venivamo da mesi drammatici come gennaio e febbraio, con la ristorazione di fatto morta. Aspettavamo marzo, aprile e maggio per ripartire. E nel frattempo, abbiamo buttato migliaia di euro in derrate alimentari nella spazzatura… Abbiamo sentito parlare tanto di riapertura. Di sostegno. Di decreti di governo. Di banche in soccorso dei cittadini. Di misure anti-crisi e miliardi alle imprese. Eppure ad oggi mi sono arrivate sole bollette, utenze da pagare, affitti e concessioni da saldare».
Lo sfogo di chef Giunta: la riapertura annunciata dal governo? Una presa in giro
E ancora. «Non ho visto un solo euro, neanche nella mia partita Iva personale. Ma ripartire si può solo con il denaro… Ripartire significa immettere migliaia e migliaia di euro per le imprese. E invece, a fronte di tutto ciò, lo Stato ha chiesto agli imprenditori come me di indebitarsi per ulteriori 25.000. Eppure, ancora oggi, dopo aver sentito per l’ennesima volta la mia banca, forte della garanzia del governo che ha assicurato: in 24 ore avrete la disponibilità del prestito, a un mese da annunci e decreti, non si vede neanche l’ombra di un quattrino. E allora? Allora riaprire significa prenderci in giro»…
«8 anni sotto scorta, sopravvivo alla mafia e fallisco per lo Stato»?
E non è ancora tutto. Così, tanto per far capire qual è la situazione nel Paese reale, chef Giunta fa il primo esempio che gli viene in mente, preso direttamente dalla sua esperienza quotidiana di queste settimane. E prosegue: «Nella città di Palermo, dove ho aperto il mio primo street food, che al momento vede impiegati 5 dipendenti, ho guadagnato 300 euro in 3 giorni. Appena arrivano dieci persone davanti al locale, immediatamente si materializzano 20 poliziotti. Non è una presa in giro? Cosa dobbiamo fare noi ristoratori. Cosa chiedere ancora a noi imprenditori, oltre che di prenderci le responsabilità di una crisi? Continuare a indebitarci? E fallire? Io sono stato otto anni sotto scorta per aver denunciato la mafia. Ebbene, non mi hanno fatto fallire i boss. Ci riesce lo Stato oggi? Quando uno si mette a lavorare lo fa pensando di poter portare utili, non debiti»…
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