Riaperture, basta con il “penoso show” di gabbie e distanze: all’Italia serve la sanificazione da questo governo

12 Mag 2020 12:40 - di Maurizio Gasparri
riaperture differenziate foto Ansa

Hanno ragione le Regioni. L’andamento dell’epidemia è da tempo molto differenziato nei vari territori. Anzi alcuni, per fortuna e per capacità organizzativa, hanno evitato picchi pericolosi. Ci sono regioni al Nord, in particolare la Lombardia, dove una cautela rafforzata è imposta ancora oggi a causa dalla perdurante drammaticità dei fatti. Ma perché penalizzare oltremodo tante altre regioni? Perché vessare, ad esempio, la Calabria che si conferma una regione virtuosa considerando il numero dei contagi? Nessuno vuole che l’epidemia esploda di nuovo in maniera irreversibile, ma ciò non toglie che si possano riaprire una serie di attività commerciali anche imponendo regole precise purché ragionevoli.

Riaperture, basta con lo “show penoso” di gabbie e distanze

Finora si è letto, a tal proposito, di tutto. Si parla addirittura di nove metri di distanza sulle spiagge tra un ombrellone e un altro. Eppure sugli autobus e sulle metropolitane la distanza è quasi azzerata. In metro, magari per recarsi a lavoro e incontrare tante altre persone, si può essere contagiati e al mare no, o viceversa? Il problema è che a parlare e dettare regole astratte sono esperti e comitati vari, che così facendo confermano una volta di più di essere solo dei presunti tuttologi che parlano del nulla senza sapere niente. Prima era stata fatta circolare una sorta di fake news su gabbie in plexiglass sui nostri litorali. Ora vediamo immagini di una sorta di cabine di vetro che dovrebbero contenere i tavolini dei bar. In realtà sono autentiche fesserie, ma che diventano fesserie di successo perché dette da presunti esperti che le analizzano. Ne discutono. Le valutano. E così anche le più assurde soluzioni vengono scambiate per vere.

La prima sanificazione di cui l’Italia ha bisogno è da questo governo

È il momento di dire basta a questo show penoso. Bisogna far ripartire subito le attività commerciali con cautele e con regole nella gran parte delle regioni. Riavviare le attività delle imprese balneari e in prospettiva rivedere la questione distanze. Le mascherine certamente andranno usate ancora per molto tempo, ma non è possibile che in un ristorante debbano esserci distanze siderali tra un tavolo e l’altro. Bisogna moltiplicare l’uso gratuito di spazi all’aperto da parte di esercizi pubblici. Basta con la ottusa guerra ai tavoli condotta da persone come la Raggi. Servono spazi in più e tutti gratuiti per ripopolare le città e rianimarle. Così come servono ulteriori pedonalizzazioni almeno in alcuni orari della giornata. La voce delle regioni è l’unica che merita di essere ascoltata. Non perché il decentramento sia la logica giusta sempre, ma perché con uno Stato guidato da incapaci di tale portata ha ragione anche l’ultimo sindaco del più sperduto borgo d’Italia. È evidente che la prima sanificazione di cui l’Italia ha bisogno è da questo governo.

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