Una speranza contro il Covid-19: l’intuizione dei medici di Livorno per “bloccare” la malattia

1 Apr 2020 14:29 - di Gigliola Bardi
covid 19

Arriva da un’intuizione dei medici di Livorno una nuova speranza contro il Covid-19. Nell’ospedale cittadino, infatti, si sta sperimentando con “ottimi risultati” l’impiego di un altro farmaco off label, ovvero che nasce per altre patologie. La terapia, di solito impiegata per i pazienti ematologici, secondo quanto osservato dai sanitari, riuscirebbe a scongiurare la terapia intensiva. E presto sarà sperimentata anche in altre Asl toscane, mentre anche altre regioni si stanno facendo avanti.

Per otto pazienti evitata la terapia intensiva

Stando a quanto riferito, infatti, due compresse al giorno di ruxolitinib per 15 giorni, riuscirebbero a evitare che la situazione dei malati di Covid-19 precipiti. Otto pazienti ne hanno già beneficiatoL’intuizione si deve in particolare all’equipe di Enrico Capochiani, direttore di ematologia dell’Asl Toscana Nord Ovest che, insieme all’infettivologo Spartaco Sani e dopo il confronto con l’Università di Pisa e il Cnr, ha pensato di somministrare ad alcuni malati di coronavirus il medicinale che l’azienda produttrice (la Novartis) ha fornito col consenso dell’Aifa in modalità off label, come già avviene anche per altri farmaci. “I pazienti sui quali abbiamo avviato il trattamento hanno tra i 28 e i 72 anni. Tutti – ha chiarito Capochiani – presentavano la polmonite da Covid-19 e, sebbene non avessero ancora bisogno della respirazione polmonare assistita, le loro condizioni facevano comunque intravedere un ricorso imminente alla terapia intensiva e all’intubazione”.

Così il farmaco blocca la progressione di Covid-19

Il farmaco, invece, ha bloccato il processo. “Già dopo tre giorni dalla somministrazione abbiamo cominciato a vedere i primi risultati. Il trattamento sta funzionando e i pazienti si sentono meglio. Chi aveva bisogno di ossigeno ora è in grado di respirare in completa autonomia, chi aveva la febbre alta l’ha vista scendere vertiginosamente, chi aveva qualche linea non ce l’ha più”, ha chiarito ancora l’ematologo. “Questo farmaco, prima di esercitare un’azione di controllo, ha una forte azione antinfiammatoria e ci è sembrato un ottimo candidato. Il fatto che ne bastino pochi dosaggi fa ben sperare anche sul fatto che possa essere messo a disposizione di tutti coloro che potrebbero averne bisogno”.

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