Piroso perde il padre per il coronavirus e attacca Feltri: “Sì, era un terrone!”

23 Apr 2020 10:41 - di Lucio Meo

Prima il lutto, poi il dolore, quindi la rabbia. Antonello Piroso, noto giornalista e direttore della Sette, alla fine se l’è presa con Vittorio Feltri, che solo due giorni fa si era scagliato contro i meridionali. Salvo poi fare dietro-front, il giorno dopo.

A dare l’annuncio è stato del lutto che lo ha colpito è stato lo stesso Piroso, con un post pubblicato su Twitter, al veleno. Nel quale s’è scagliato anche contro Vittorio Feltri.  «Oggi è morto mio padre. Uomo perbene e di specchiata onestà. Un calabrese. Un terrone. Uno dei tanti meridionali emigrati, che dal Nord hanno avuto molto perchè al Nord tanto hanno dato. Provo pena per Feltri. È proprio vero: ci lasciano sempre i migliori. Arrivederci, papà».

Vittorio Feltri, nel corso della trasmissione “Fuori dal coro“, si era espresso così: “Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede. L’antropologia non c’entra con il portafogli”. Da quelle parole ne era nata una polemica durissima sui social e la richiesta di un provvedimento disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti a carico di Feltri.

Commenti

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  • Diego Verdegiglio 23 Aprile 2020

    L’unica cosa da fare è il boicottaggio di Libero da parte delle edicole. Quando Feltri si accorgerà che non si vende più da Roma in giù starà più attento a tirare fuori il suo veleno la prossima volta. Se ci sarà, una prossima volta… Purtroppo il coronavirus ha colpito a casaccio in Lombardia, uccidendo tante brave persone che non lo meritavano…

  • angelo centonze 23 Aprile 2020

    Feltri nella sua esternazione è incorso in un grandissimo errore.Mai fosse stata fatta quel’unità d’italia tanta nefasta per il sud. Con l’unità d’italia le disponibilità finanziarie del regno dei Borboni,che erano di gran lunga superiore alle disponibilità del regno dei savoia, furono incamerate in piemonte. Ed ove Feltri dovesse ripercorre i fatti storici si potrebbe rendere conto come nel periodo in cui in italia non esisteva la ferrovia il sud si fregiava della prima tratta ferrata.Come la politica costituendo società a partecipazione statale,con sede in Lombardia, venisse a sfruttare le risorse del sud e le stesse per una legge aberrante pagasse le imposte dove la società aveva sede legale e non dove la società produceva profitti e così per vari decenni. Che Feltri vada a rispolverare un pò di storia economica. Nel frangente si è dimostrato un vero cafone,incoltoe pagliaccio