Miracolo a Milano, bimbo di 8 mesi positivo al Covid operato al cervello. Intervento da primato
Un bambino di 8 mesi nato con idrocefalo e positivo al Covid, Sars-CoV-2 è stato operato al cervello al Policlinico di Milano. Un intervento “da primato”, annunciano dall’Irccs, che si è guadagnato le pagine di The Lancet. Secondo quanto scrivono gli esperti è «il primo caso noto di un bimbo così piccolo positivo a Covid-19 sottoposto a intervento neurochirurgico». «Ora sta bene», spiegano i sanitari. «Ha di nuovo il suo idrocefalo sotto controllo e in più è guarito dal coronavirus, superando bene sia l’operazione che l’infezione virale».
Covid, la storia del bimbo
Gli “angeli” si chiamano Marco Locatelli e Giorgio Carrabba, neurochirurghi del Policlinico di Milano, firmatari dell’articolo Neurosurgery in an infant with Covid-19 insieme al collega neurochirurgo Leonardo Tariciotti, alla pediatra Sophie Guez della Pediatria – Alta intensità di cura. E a Edoardo Calderini, direttore di Anestesia e Terapia intensiva Donna-Bambino. Tutti dell’Irccs di via Sforza. Luca – ricostruiscono dall’ospedale – è nato con idrocefalo, un accumulo di liquidi nel cervello che, essendo chiuso in una scatola rigida (le ossa del cranio), rischia seri danni a causa della costante pressione ricevuta dall’interno. Per questa malattia il piccolo aveva già subito un intervento chirurgico, con cui erano state posizionate delle valvole speciali capaci di ridurre i liquidi in eccesso e quindi di preservare il cervello. Purtroppo, come a volte accade, un giorno queste valvole hanno smesso di funzionare bene.
Milano, la corsa in ospedale
I genitori se ne accorgono subito e portano il bimbo al pronto soccorso del Policlinico. È l’inizio di aprile e l’Italia è nel pieno dell’emergenza coronavirus. La situazione è urgente e non si può aspettare, ma il tampone è d’obbligo. E in un istante tutto si complica: il piccolo e sua madre sono Covid-positivi. Bisogna comunque agire subito, ma con tante precauzioni in più e in una situazione inedita. I neurochirurghi del Policlinico di Milano tentano un primo intervento per sostituire le valvole. Ma nonostante la modifica il drenaggio continua a non funzionare. Due giorni dopo organizzano un nuovo intervento. E il drenaggio riprende perfettamente la sua funzione. «Finalmente tutto va per il meglio». I camici bianchi, con i genitori del bimbo, tirano un sospiro di sollievo.
«Non c’è emergenza che tenga…»
«Un’ulteriore difficoltà per i neurochirurghi – commenta Ezio Belleri, direttore generale della Fondazione Irccs – è stata portare a termine un’operazione molto delicata su un bambino così piccolo. Indossando tutti necessari dispositivi di protezione anti-coronavirus». Barriere fondamentali, però “zavorre” «che non solo ingombrano i movimenti, ma rendono molto più complicate tutte le manovre col bisturi in sala operatoria. La storia di questo bimbo – conclude il Dg – conferma ancora una volta che non c’è emergenza che tenga: per i pazienti che hanno bisogno di aiuto, e nonostante il coronavirus, il Policlinico di Milano è sempre aperto». Non è l’unico caso. Un mese, è stato salvato a Torino un uomo: finito in ospedale per il coronavirus i medici gli scoprono un tumore.