Meloni, vi spiego perché il decreto liquidità è una beffa. E aggiungo cosa serve davvero (video)
Ecco l’ennesimo bluff del governo che continua a giocare al gioco delle tre carte col portafoglio delle famiglie e sulla pelle di imprenditori e professionisti italiani. Tutti beffati e gravemente danneggiati. Oltretutto costretti a sorbirsi gli spot auto-promozionali di Conte e ministri che annunciano soldi che poi non si erogano. Per cmplicanze burocratiche funzionali solo a lasciare tutti a bocca asciutta. Giorgia Meloni, ancora una volta, smaschera l’ennesima truffa istituzionalizzata e in un post sul suo profilo Facebook spiega: «Il Governo lo chiama “Decreto liquidità”, ma rischia di essere solo l’ennesimo regalo alle banche. Avevano annunciato soldi immediati e garantiti dallo Stato a tutte le imprese, ma la realtà è tutt’altra cosa. Ascoltate bene».
Meloni, vi spiego perché il decreto liquidità è una beffa
Gli imprenditori sono molto preoccupati dal Decreto liquidità. E hanno ragione, esordisce nel suo video di denuncia la leader di Fdi, sbugiardando come «il governo aveva promesso soldi immediati per tutti. Garantiti dallo Stato. Ma la realtà sembra moto diversa». Di più: diametralmente opposta. E lo si capisce, come sottolinea la Meloni, dalle stesse «parole della presidente dell’associazione bancaria. Da cui si evince, ad esempio che le banche su questi prestiti faranno le normali istruttorie: con i tempi che sono necessari». E ancora: «I tassi d’interesse non saranno allo 0%, o poco più. Ma intorno al 2%, nonostante la garanzia dello Stato. E nonostante i soldi emessi oggi dalla Banca centrale europea abbiano un costo sostanzialmente negativo. È intollerabile che nello stesso momento in cui l’economia italiana è in ginocchio, si vari un provvedimento che rischia di essere l’ennesima pacchia per le banche».
Serve ben altro: procedure immediate e liquidità in 24 ore
E ancora, prosegue Giorgia Meloni nel video in cui spiega i retroscena che animano le iniziative del governo. O che, comunque, ne giustificano le drammatiche conseguenze per il Paese e per la sua economia, la numero uno di Fratelli d’Italia sottolinea: «Poi, come se non bastasse, prima che le banche possano iniziare la loro istruttoria, ci sarà bisogno di una valutazione di un ok da parte della commissione europea. Altre settimane. Altri mesi. Non ci siamo proprio: perché mentre noi aspettiamo tutto questo tempo, le imprese muoiono». Serve ben altro insomma. E Giorgia Meloni lo dice chiaramente: «Servono procedure immediate. Serve liquidità in 24 ore e non in 4 mesi. Perché tra 4 mesi, le imprese saranno già morte». E allora, questa la ricetta economica proposta dalla Meloni, «servono tassi d’interesse vicino allo zero. Servono tempi di restituzione più lunghi. E, soprattutto, serve assolutamente una quota a fondo perduto». Perché, conclude la presidente di Fratelli d’Italia, «Noi non possiamo dire agli artigiani e ai commercianti, che hanno chiuso per decreto dello Stato italiano, che l’unica possibilità che hanno è indebitarsi ancora».
«L’odio ideologico di sinistra e 5 stelle non ce li possiamo permettere»
Per tutto questo, conclude Giorgia Meloni, «Fratelli d’Italia farà del suo meglio per cercare di rendere anche questa proposta migliore. Ma è importante che il governo capisca una cosa: che noi stiamo rischiando la desertificazione del sistema produttivo nazionale. E di fronte a un rischio così grande, l’ideologia e l’odio della sinistra e dei cinque stelle per chi lavora e per chi produce, non ce li possiamo permettere»…
Per non parlare di medici e infermieri colpiti a suon di decreti…
E non è tutto. Basta andare a un altro esempio ancora per vedere come e quanto questo Governo rispetta i professionisti, e i medici in particolare. Quelli applauditi a ogni flashmob. E di cui nell’esecutivo ci si fa vanto ad ogni occasione pubblica. Salvo poi trattarli con decreti e emendamenti come ultime ruote del carro. Ci riferiamo, in questo caso, al decreto legge 8 aprile 2020, n. 23. Il decreto – sul “bonus” da 600 euro per i professionisti – precisa ora che l’indennità spetta solo agli iscritti “in via esclusiva” alle Casse private, “non titolari di trattamento pensionistico”. Un dettaglio che ha portato la Cassa di previdenza dei medici a bloccare 25.262 bonifici che stavano per essere inviati già da domani ai medici e agli odontoiatri che ne avevano diritto. Grazie a questa norma, invece, ora l’Enpam comunica agli iscritti che tutti i pagamenti sono congelati. E agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento stanno rischiando la vita, è andata anche peggio. Perché per loro l’indennizzo di 600 euro è cancellato del tutto (dovendo pagare anche la gestione separata Inps per le borse di studio). Davvero un bel modo per ringraziare i medici e augurare loro buona Pasqua. È giusto sapere, insomma, per come il governo sta trattando famiglie, imprese, medici e professionisti in generale, che in questa crisi, sono stati tutti lasciati soli…