L’immunologo Le Foche: il virus si spegnerà da solo, e potremo andare in vacanza in Italia
Il virus si spegnerà da solo, come tutti gli altri virus del tipo corona. Ormai più di uno scienziato sposa questa tesi rassicurante. E’ risaputo nell’ambito scientifico che i coronavirus tendono a dare delle pandemie e poi piano piano tendono a spegnersi. Soprattutto quando c’è una riduzione della loro diffusione grazie al distanziamento. “Speriamo che questo avvenga rapidamente e sembrerebbe che i primi caldi possano essere d’aiuto”. Lo afferma Francesco Le Foche, professore di immunologia, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma.
“Questo virus ha avuto il massimo dell’esplosione con contagi anche intra-ospedalieri. Ha proliferato- continua – in ospedali mono-blocco, che non avevano la possibilità di isolare il covid nei padiglioni. Questo contagio enorme e contemporaneo ha stressato il nostro sistema sanitario, adesso c’è una decompressione importante data dal lockdown, decompressione che ci ha dato l’opportunità di iniziare una medicina del territorio che è fondamentale per la salute pubblica”.
Secondo il professore, “per liberarci completamente dal virus dovremmo avere un vaccino. Sappiamo che ci sono vari studi di vaccini messi in campo, con potenzialità diverse. Il problema di questo vaccino è che non sappiamo se produrrà degli anticorpi immunizzanti o meno. Io ritengo che ad oggi noi dovremmo puntare su altre cose. Ecco, su quello che abbiamo detto. Le terapie immediate e la medicina sul territorio. Non credo sia così indispensabile tra un anno o un anno e mezzo questo vaccino. Poi, qualora ci fosse questa opportunità, ben venga”. “Solo le vaccinazioni – prosegue Le Foche – riescono a far scomparire del tutto i virus dalla faccia della terra. Peròse questo virus si comporta come la sars è destinato a scomparire. Essendo questo un coronavirus per l’ottanta percento identico a quello della sars dovrebbe aver avuto una fase pandemica che adesso si sta spegnendo. Sono ottimista e il mio ottimismo è basato sulla scienza”.
Le Foche spiega poi che l’importanza della “salute pubblica che deve essere fatta sul territorio. Adesso abbiamo interpretato che se riusciamo a trattare subito il paziente affetto da Coronavirus con pochi sintomi, il paziente nella stragrande maggioranza dei casi non ha bisogno di entrare in ospedale. Questa è una malattia infiammatoria e come tutte le malattie infiammatorie se trattate all’esordio non causa danni gravi”.
Quanto al ritorno ad una vita più o meno normale, “non è da considerarsi così lontano. Dobbiamo attendere le prossime due settimane, se le cose continuano in questo modo entro le prime due settimane di maggio potremo uscire e riorganizzare la nostra società”. Le Foche, tuttavia, non pensa che le vacanze estive possano essere fatte fuori dall’Italia, “ma credo che in Italia potremo andare in vacanza”.