“Lei non sa chi sono io”, un classico valido per chi conta: 2 grilline fermate ai controlli. L’ira della Casellati

11 Apr 2020 13:16 - di Redazione
Coronavirus: polizia stradale potenzia controlli foto Ansa

Nel pieno del weekend pasquale. Quando la stretta della quarantena imposta dall’emergenza coronavirus si fa più impellente. Nel delirio delle isole al sud, prese d’assalto dai vacanzieri proprietari di seconde al mare, succede anche che due senatrice grilline finiscano nella maglie dei controlli delle forze dell’ordine. Agenti e militari nell’esercizio delle loro funzioni, esattamente come le due parlamentari che hanno urlato allo scandalo per la segnalazione in questura seguita all’identificazione. Addetti alla sicurezza a cui, lo ricordiamo, proprio in questi giorni di feste, il governo ha chiesto un ulteriore impegno sul campo. E che si sono sentiti rispondere dalle esponenti pentastellate, portabandiera dell’anti-politica istituzionalizzata: «Lei non sa chi sono io»…

Messina, 2 senatrici grilline fermate ai controlli sullo Stretto

Come nel più classico e riprovevole richiamo all’esercizio di un potere, quello politico, bersagliato da polemiche e recriminazioni di ogni sorta specie in una fase, come quella che stiamo vivendo, di inadempienza nell’emergenza da parte dello Stato, che continua a millantare risoluzioni ancora lontane dall’esere fruite dai cittadini. Ai quali non resta che accontentarsi di mancate risposte alle necessità primarie, sperando in un “cambierà”. Arriveranno i 600 euro. Arriverà la cigs. Arriverà… Forse arriverà… Anche per questo, quando Il Fatto Quotidiano ha raccontato la vicenda delle senatrici M5S, Barbara Floridia e Grazia D’Angelo, sul web commenti indignati e sprezzanti sono rimbalzati a profusione da un social all’altro. Anche questo segno dell’insoddisfazione e del malcontento degli italiani flagellati dal Covid e da tutto quello che ne consegue.

Le due parlamentari segnalate in questura per verifiche

I fatti, dunque: con l’inizio del week end di Pasqua aumentano i posti di blocco. A uno dei tanti, gli agenti in servizio fermano anche due senatrici del M5S: Barbara Floridia e Grazia D’Angelo. Certo, una volta identificate, per loro niente multa. Anche perché, immediato deve essere scattato il sempre valido “lei non sa chi sono io”. Le due esponenti grilline sono state solo controllate allo Stretto di Messina mentre erano in partenza per Roma per partecipare ai lavori parlamentari. Ma già nei giorni scorsi, le stesse senatrici, elette ambedue in Sicilia, erano state fermate per i controlli di rito, come altri passeggeri, all’imbarco di Messina. Hanno mostrato il tesserino. L’identificazione, come il rito di sicurezza impone, è passata per la questura di Messina, dove gli addetti ai lavori hanno semplicemente verificato che le due parlamentari stessero davvero andando a Roma per i lavori al Senato.

La solidarietà alle 2 pentastellate della presidente Casellati

Furibonda la reazione della presidente del Senato Elisabetta Casellati che, a riguardo ha tempestivamente dichiarato: «Trovo inaccettabile che due senatrici, sottoposte a regolare controllo di polizia mentre si stavano recando a Roma per partecipare ai lavori del Senato, siano state oggetto di segnalazioni dalla Questura di Messina e Roma, nonostante avessero dimostrato di essere parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni». Tanto che, su questa vicenda, la Casellati, ha chiesto che «il governo faccia piena chiarezza. Perché non sia ostacolata una attività che ha fondamento costituzionale».

Commenti

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  • MARCELLO 14 Aprile 2020

    Il viaggio verso Roma è comprensibile, ma il precedente viaggio verso la Sicilia risulta incomprensibile

  • Francesco 14 Aprile 2020

    Tanto tutte le spese a+i verranno pagate da noi coglioni….ma poi cos’ è sta Casellati che si incazza…ma per favore!

  • Sergio Daniele Pegorini 14 Aprile 2020

    Vorremmo tanto sapere i loro nomi. SAranno pure senatrici ma vorrei iscriverle all’Albo della Cafoneria Italiana.

  • lamberto lari 14 Aprile 2020

    Ma dove sta il problema…..in corso di epidemia i transfer dalla e soprattutto per la Sicilia devono essere strettamente monitorati per evitare che il virus si espanda sull’isola. Non mi spiego quale problema ci sia stato per le due senatrici dover fare questo avanti e indietro dalla Sicilia a Roma e viceversa, con tutti i rischi di veicolare il covid 19 nella loro amatissima regione e pertanto doverosa la segnalazione. Ma si, sicuramente viaggi legati strettamente alle attività senatoriali!!!

  • Stefano 12 Aprile 2020

    Gent.ma Presidente Casellati, piuttosto che “inaccettabile” quanto fatto dal personale di Polizia, francamente ritengo “inaccettabile” la sua dichiarazione di considerato che il D.P.C.M. consente solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e, in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a
    quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute …. Ebbene, facendo applicazione omogenea ed equa del D.P.C.M., e considerato che non si sta consentendo a chi è fuori regione “per lavoro” di rientrare in quella di residenza, non vedo che necessità avevano le due senatrici di spostarsi dal Lazio alla Sicilia, e viceversa. Ed in igni caso, anche ove ciò ritenersi legittimo e giustificato, non comprendo dove ed in che cosa abbiano sbagliato gli accertatori che, in fin dei conti, non hanno fatto altro che quello che il Governo stesso gli ha chiesto. Ovviamente, a meno che le regole non siano derogabili per alcune categorie di persone …..

  • francesco saccomanno 11 Aprile 2020

    Siamo sicuri che non siano asintomatiche al virus? Che rimangano un attimino più sul posto di lavoro invece di fare su e giù da casa, gli italiani sono chiusi in casa da 40 giorni

  • Salvo 11 Aprile 2020

    Perché loro possono fare andata e ritorno come vogliono la quartantena e per tutti rispettino il popolo italiano non sono meglio di noi dr.ssa casellati sono italiani e devono sottostare alle leggi come tutti anzi dobrebbero dare l’esempio…