Grillini inferociti, ma devono ingoiare il Mes per non mollare le poltrone

11 Apr 2020 6:00 - di Francesco Storace

Guardateli bene nella foto, sono proprio loro, i picchiatori della tastiera, i grillini infuriati, delusi, isterici, piangenti, per il Mes. Il popolo dei Cinquestelle non ce la fa più: vorrebbe liberarsi anche del Pd, ma sa che un minuto dopo sono finiti. Lacrime. Troppi ritorni a casa. Vita domiciliare come i cittadini normali.

Hanno dovuto sopportare – oltre alla solita tiritera di bugie di Conte in diretta tv e social – persino l’inganno del Mes. Avevano postato ovunque il no Mes sì Eurobond del premier. È finita esattamente al contrario.

Grillini all’angolo per il Mes

La giornata di ieri – se non fosse stata triste per la Patria tradita da un governo di felloni – ha fatto vivere momenti spettacolari. Scrivevano, attivisti, dirigenti e parlamentari transitori dei Cinquestelle, contro Salvini e Meloni, ma ce l’avevano con Gualtieri e pure col povero Conte. Senza scorticarli troppo, però. Dagli al sovranista sennò ci casca il governo. E pure le poltrone e gli stipendi. Stanno all’angolo, però.

Commenti

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  • Mino 13 Aprile 2020

    Sbraiteranno ma appoggeranno tutto e qualsiasi cosa per continuare , il piu’ a lungo possibile, a percepire l’auto stipendio . Sanno benissimo che l’alternativa e’ tornare alla disoccupazione . Sono dei poveracci.

  • Giuseppe Malaisi 12 Aprile 2020

    Il problema per i 5 Stelle è solo la cadrega ; se avessero la garanzia di poterla mantenere anche non votando il MES sarebbero disposti a tutto ma l’idea di perdere 15.000,00 € di stipendio mensile ( più bonus) non li fa dormire e il loro mentore è alle prese con i guai del figliolo e si tiene alla larga dal problema per non irritare il PD di cui è diventato grande amico ……
    La poltrona solo la poltrona ; quindi vedremo come giustificheranno il dietro front .
    Forse si accontenteranno di qualche strenna della Merkel .

  • paolo 11 Aprile 2020

    un signor nessuno che si presenta in tv pubblica per insultare chi non la pensa come lui, dev’essere messo istantaneamente in condizioni di non nuocere e tolto dal posto che occupa!. C’è un signore sul Colle con il compito istituzionale di vigilare?

  • Mario Salvatore Manca 11 Aprile 2020

    Mi dà l’impressione del cane che si morde la coda (chiedendo scusa a Fido e ai suoi fratelli a quattro zampe).

  • maurizio pinna 11 Aprile 2020

    Dapprima si rifugiarono nel palazzo del Ministero della Guerra, poi il volpino di turno suggerì di trasferirsi al Quirinale del Re, più sicuro e fidato. Alle 5 di mattina del 9 settembre 1943 erano già in viaggio per il sud, tre ore dopo l’ onnipresente Germania iniziava il caricamento degli ignari militari italiani su centinaia di vagoni diretti ai campi di concentramento da cui non tutti avrebbero fatto ritorno. Morirono là quei soldati nostri, traditi da capi incapaci e imbroglioni, per cui gli italiani erano solo pedine sacrificabili, ieri per salvare l’onore della Casa Regnante oggi per mantenere i posti di comando e una EU che ci ama. Sono cambiati i cognomi ma sono sempre gli stessi.