I deputati tremano: un altro positivo alla Camera. Bagarre in Aula e Fico nel mirino. Sull’onorevole infetto è mistero

29 Apr 2020 16:13 - di Redazione
Camera dei deputati foto Ansa

Un nuovo caso di positività al coronavirus scuote i deputati. Ed è subito allarme in Aula e in chat. Rivolta contro il padrone di casa, Roberto Fico. Il presidente dell’Aula colpito dal fuoco amico dei grillini. Già, perché la preoccupazione è tangibile tra i parlamentari dopo il nuovo caso di positività al coronavirus registrato alla Camera. Tanto che questa mattina, in Aula, i deputati Alessandro Fusacchia (Misto) ed Emanuele Fiano (Pd) sono intervenuti per esprimere le loro perplessità sui protocolli sin qui adottati. «Le misure prese fino ad oggi – ha detto Fusacchia – sono inadeguate. Il Governo avvia la fase 2, noi stiamo alla fase meno 1. Questo Parlamento ha bisogno di dirci come lavorare in sicurezza. E di accettare, una volta per tutte, che siamo nel 2020 –, ha detto Fusacchia. Chiedendo contestualmente di ridurre “al minimo” la “presenza fisica” degli onorevoli in Aula.

Tutti contro tutti e contro Fico: un altro positivo alla Camera

Alla protesta si è aggiunto anche l’immancabile Fiano, che dal banco ha tuonato: «È improrogabile l’esercizio del voto anche in un’altra Aula del Palazzo. Al fine di garantire il distanziamento necessario». Ma è soprattutto nelle chat che serpeggia il malcontento e la preoccupazione dei parlamentari. In casa M5S si registra lo sfogo contro i vertici della Camera (e contro il direttivo pentastellato) di Paolo Lattanzio, uno dei 67 firmatari della lettera indirizzata al presidente Roberto Fico. Un duro j’accuse contro la gestione del Parlamento nel corso delle ultime settimane. Anche su Facebook il deputato non nasconde la sua irritazione. «Ennesima emergenza contagio alla Camera dei deputati. Chiedo da 2 mesi di avere coraggio e di ammettere il voto digitale a distanza. La Camera continua a lavorare a ritmi blandi e in condizioni di grave rischio, non solo per i parlamentari ma anche per le dipendenti e i dipendenti. Nonché per le rispettive famiglie».

“In Parlamento il nuovo focolaio Covid”?

L’esponente grillino è furioso. E prosegue: «Questo perché in due mesi di emergenza sanitaria globale non sono state immaginate soluzioni nuove. Agili. Moderne. Emergenziali. Efficaci. E rigorose, che permettano al Parlamento di lavorare nella pienezza delle proprie funzioni e in sicurezza», scrive il pentastellato. I firmatari della missiva hanno chiesto a Fico di adottare «immediati interventi» che, prosegue Lattanzio, «permettano al Parlamento di lavorare a pieno regime e in sicurezza». Perché «in una fase in cui chiediamo al Paese distanziamento sociale, dobbiamo avere la capacità di formulare noi per primi protocolli di sicurezza che non facciano del Parlamento il nuovo focolaio Covid».

I deputati grillini chiedono il voto online

«Quanto ancora si vuole aspettare prima di intervenire e di capire che siamo nel 2020 e la tecnologia può entrare anche nel rigoroso protocollo della Camera dei deputati? Ma soprattutto, prosegue nella sua lettera la vetriolo a Fico, il deputato Lattanzio, «non capisco perché il Movimento 5 Stelle che da sempre è un sostenitore della democrazia digitale non si schieri fortemente e in maniera compatta in questa direzione. In conferenza dei capigruppo e pubblicamente. Lasciando a pochi deputati, come il sottoscritto e il presidente Brescia, la battaglia per un Parlamento agile che utilizzi anche il voto online», conclude il pentastellato.

La replica di Fico ai 67 onorevoli furibondi

Fico ha replicato alla lettera dei 67 onorevoli spiegando che «la piena funzionalità della Camera è già garantita, grazie all’adozione di diverse misure nelle scorse settimane». Ma ha aggiunto che «c’è la piena disponibilità a un confronto su ulteriori innovazioni da approntare, di cui stiamo già parlando». Ieri il questore di Montecitorio Francesco D’Uva ha annunciato che «presto saranno ufficializzate altre misure. Una di queste è l’utilizzo delle tribune per allargare lo spazio d’Aula a disposizione di deputate e deputati, specialmente al momento del voto». Allo stesso tempo, però, D’Uva ha evidenziato l’urgenza di «stabilire sanzioni efficaci in caso di mancato rispetto delle misure Anti-Covid».

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