Coronavirus, i dati di oggi: 433 decessi, 108.257 i positivi (+486). L’allarme dell’infettivologo: alto rischio asintomatici

19 Apr 2020 19:43 - di Redazione
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e i dati sul coronavirus foto Ansa

Sono 23.660 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 433 decessi. Questi i dati diramati nel bollettino odierno dalla Protezione Civile. I casi attualmente positivi sono 108.257, con un incremento di 486 unità nelle ultime 24 ore. I guariti, nel complesso, sono 47.055, vale a dire 2128 in più rispetto a ieri. Le persone ricoverate con sintomi sono 25.033 (+26), mentre continua a scendere il numero dei pazienti in terapia intensiva: sono 2635 (-98). In isolamento domiciliare 80589 persone (+558).

Coronavirus, ecco i dati di oggi

Sulla questione dei tamponi, invece, la Protezione Civile fa sapere che ne sono stati fatti 50.708 in più rispetto a ieri. E in totale, i tamponi effettuati salgono a 1.356.541. E dopo i test, cosa molto importante, si evince che, tra ieri e oggi, non c’è nessuna Regione a “zero contagi”. In Molise, per esempio, dove ieri si erano registrate zero infezioni, nel bollettino di oggi si registrano +10 contagi. Mentre in Basilicata siamo oggi a quota +3, con l’incremento di una unità positiva al virus rispetto ai due casi di ieri.

Urgente fare uno “screening di massa”

L’infezione continua ad agire, insomma, seppur in maniera meno virulenta rispetto alle scorse settimane. E mentre il governo, su pressing di alcune regioni in particolare, continua a parlare di una fatidica fase 2 di riapertura, gli esiti dei primi test sierologici sono spaventosi. Secondo uno studio presentato dall’infettivologo Matteo Bassetti, realizzato su soggetti non sintomatici tra Liguria e Lombardia, per esempio, la percentuale di positivi al Covid-19 risulta molto più alta di quanto non si pensi. Secondo un trial clinico, il primo studio scientifico condotto su alcune migliaia di persone tra Lombardia e Liguria, infatti, gli asintomatici infetti sono circa il 15%.Una situazione allarmante per cui, sempre Bassetti, direttore della Clinica di malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, indica come necessario uno screening di massa.

 

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