Coronavirus, le dieci bufale più diffuse e clamorose: ecco a che cosa non bisogna credere
In tempi di pandemia può non essere facile districarsi nel mare di informazioni, con le bufale in agguato. Le fake news hanno trovato il modo di diffondersi. Spunta la lista stilata da NewsGuard relativa alle 10 informazioni false più comuni sul coronavirus pubblicate in Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti.
Le dieci bufale che girano ancora
1-Il virus del Covid-19 è stato sottratto da un laboratorio canadese da spie cinesi.
2-Contiene “sequenze simili all’Hiv”.
3- La pandemia di Covid-19 era stata prevista in una simulazione.
4- Un gruppo finanziato da Bill Gates ha brevettato il virus del Covid-19.
5- Si tratta di un’arma biologica creata dall’uomo.
6- La tecnologia dei telefoni cellulari 5G è collegata alla pandemia.
7- L’argento colloidale può curare il Covid-19.
8- La Miracle Mineral Solution può curare il coronavirus.
9- L’aglio può curare il Covid-19.
10- Dosi massicce di vitamina C sono un trattamento efficace per il Covid-19.
Smontate le bufale una per una
Partiamo dalla prima. PolitiFact, FactCheck.org, e la Canadian Broadcasting Corp (Cbc) hanno tutti concluso che non ci sono prove che il virus del Covid-19 sia stato sottratto da spie cinesi da un laboratorio canadese. Le prove fornite a sostegno di questa affermazione facevano riferimento al fatto che due scienziati cinesi fossero stati allontanati da un laboratorio nel luglio del 2019. Ma era stato chiesto loro di andarsene a causa di un’indagine per “violazione del regolamento” e per “una questione amministrativa” che non era collegata in alcun modo all’epidemia di Covid-19.
Le sequenze simili all’Hiv? Falso
Questa affermazione è stata attribuita alla ricerca pubblicata sul sito BioRxiv.org, in cui gli utenti possono presentare studi scientifici prima che vengano sottoposti a peer-review e pubblicati. Gli autori dello studio lo hanno ritirato da BioRxiv.org due giorni dopo la sua comparsa sul sito.
Altre due bufale smascherate
La simulazione? Nell’ottobre del 2019 il Johns Hopkins Center for Health Security di Baltimore e la Gates Foundation hanno condotto un’esercitazione. Fu chiamata Event 201 in preparazione a una pandemia. Tuttavia lo scenario usato nell’esercitazione era quello di un coronavirus immaginario con caratteristiche diverse rispetto al virus del Covid-19. Ad esempio, in questa simulazione, il virus aveva avuto origine in allevamenti di suini in Brasile, non in Cina.
Si passa a Bill Gates. È vero che il Pirbright Institute, con sede nel Regno Unito, ha accettato finanziamenti dalla Bill and Melinda Gates Foundation. Ma il brevetto in questione copre un ceppo diverso di coronavirus che colpisce solo i polli,