Caserta, magazzino confiscato alla mafia stoccherà gli alimenti per gli indigenti
La mafia non la vincerà. L’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, istituita nel 2010 dal governo Berlusconi, continua la sua attività di affiancamento alle amministrazioni territoriali impegnate a fronteggiarle la situazione emergenziale connessa alla diffusione del Covid-19. L’Agenzia è diretta dal prefetto Bruno Frattasi.
Il magazzino della mafia è a Castel Volturno
Ha aderito prontamente ad una richiesta del Comune di Castel Volturno. Avviando un’ulteriore forma di collaborazione con tale realtà territoriale attraverso l’assegnazione, in comodato d’uso gratuito temporaneo, di un opificio industriale. Che faceva parte del patrimonio aziendale di una società interamente confiscata, che verrà adibito a sito di stoccaggio delle derrate alimentari destinate alle persone in condizione di indigenza.
Nel magazzino si terranno le derrate alimentari
Tale iniziativa, che si colloca nel solco delle misure previste nell’ambito della recente ordinanza di protezione civile in materia di solidarietà alimentare, nasce dalla necessità di assicurare il mantenimento dei servizi di sostegno ai non abbienti, per lenire il disagio sociale causato dal diffondersi dell’epidemia Covid-19. La predetta assegnazione temporanea avrà una durata di 60 giorni, prorogabile su richiesta del Comune nel caso di perdurante esigenza.
L’Agenzia ha migliaia di immobli e azienda della mafia
Attualmente l’Agenzia ha oltre 17mila immobili in gestione, dei quali oltre 16mila già destinati. Più di 2.700 aziende in gestione, delle quali oltre 1.300 assegnate. La missione istituzionale dell’Anbsc è quella di provvedere all’amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, a seguito di confisca definitiva, nonché coadiuvare l’amministratore giudiziario sotto la direzione dell’autorità giudiziaria in fase di sequestro fino alla confisca di primo grado, dopo la quale assume la gestione diretta degli stessi beni.
Stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria
La creazione dell’Agenzia ha come elemento innovativo l’introduzione di un’amministrazione dinamica dei patrimoni confiscati. Per snellire e velocizzare la fase di destinazione degli stessi, superando le carenze e le inefficienze della precedente metodologia di gestione. Attraverso una stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria, l’Agenzia fornisce un valido supporto alla programmazione della destinazione dei beni, già durante la fase giudiziaria.
Riutilizzo sociale del patrimonio della mafia
Si acquiscono infatti tutte quelle informazioni potenzialmente utili al procedimento. Nel contempo si indicano le attività necessarie al superamento delle criticità che spesso ostacolano o rallentano la restituzione alla collettività dei patrimoni mafiosi. E quindi il loro riutilizzo a fini sociali. Naturalmente all’attività di amministrazione e destinazione dei beni dell’Agenzia, animata dalla volontà di non vanificare l’impegno di forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, si affianca il costante monitoraggio posto a garanzia dell’effettivo riutilizzo sociale dei patrimoni mafiosi. Affinché tale azione diventi concreta presenza dello Stato sul territorio.