Roma, 4 medici e 3 specializzandi del Policlinico Umberto I “positivi” al coronavirus: in quarantena

9 Mar 2020 18:35 - di Redazione
Policlinico

Sono positivi al coronavirus, in buone condizioni, ma in isolamento domiciliare quattro medici e tre specializzandi del Policlinico Umberto I di Roma. La notizia si è diffusa a macchia d’olio. A renderla nota in maniera ufficiale è stato  l’assessorato dalla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio sui propri social.

I medici del Policlinico contagiati

Dalle prime indiscrezioni, i medici sono rimasti contagiati dopo aver visitato centinaia di pazienti. Tra i positivi, almeno un oncologo. Tutti attualmente si trovano in isolamento, in quarantena presso le proprie abitazioni. Nel frattempo si sta provvedendo ad avvertire tutte le persone con le quali hanno avuto contatti nelle ultime due settimane, per avvisarle di un possibile contagio. La richiesta è di fare attenzione ad eventuali sintomi che possano rivelare il coronavirus.

Il Columbus trasformato in “Spallanzani 2”

A Roma si cerca di affrontare l’emergenza.  È già al lavoro la task force della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs che si occuperà di trasformare il presidio Columbus nello “Spallanzani 2”. E cioè in un ospedale interamente dedicato ai pazienti con Covid-19, dotato di 80 posti letto singoli e 59 di terapia intensiva. Una trasformazione che avverrà nel giro di tre settimane. Assicurare tempi brevi è appunto l’obiettivo della task force. La squadra è guidata da Rocco Bellantone, preside della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.

La lotta al coronavirus

La finalità, dunque, è avere un secondo centro di riferimento regionale per diagnosticare e trattare i casi di Covid-19, oltre appunto allo Spallanzani, e preservare così, il più possibile, il policlinico Gemelli e le altre grandi strutture sanitarie della Capitale, in modo che possano continuare ad assicurare prestazioni cliniche e assistenziali ai pazienti con altre patologie e che richiedono interventi urgenti. In particolare, a quanto si apprende, per il Gemelli questo comporterà un riassetto dell’offerta clinica del presidio Columbus e della Fondazione, con riassegnazioni del personale fra le due strutture.

 

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