Rampelli: “Più aiuti al Nord e un piano d’urto nel Lazio. Dalla Fiera di Roma si possono ricavare 450 posti letto”
”La Lombardia va più fortemente sostenuta in questa fase drammatica. E il Lazio deve essere la barriera d’urto. Per impedire alla pandemia di esplodere nel contesto romano. Densamente abitato e quindi bomba potenziale. Che condannerebbe il Sud a un’ecatombe. All’ex Fiera di Roma si possono ricavare subito 450 posti letto”. Parola di Fabio Rampelli, che ribadisce i contenuti della sua intervista al Tempo.
Rampelli: serve subito un piano d’urto nel Lazio
“La mancanza di dispositivi di protezione e respiratori meccanici, di cui Fratelli d’Italia parla da 20 giorni, sta mettendo in ginocchio il Nord. E può successivamente menomare ogni capacità di resistenza del centrosud”. Non ci volevano poteri sovrannaturali – aggiunge il vicepresidente della Camera – per capire che su questo occorreva investire subito. Ma su questa emergenza drammatica non intendiamo fare propaganda. Mettiamo a disposizione le nostre proposte e conoscenze. Con il rammarico di essere stati fin qui poco ascoltati”.
“Ci hanno dato dei razzisti quando dicevamo il vero”
Quando abbiamo chiesto di mettere in quarantena chi veniva dalla Cina siamo stati derisi. Qualcuno stupidamente è andato ad abbracciare i cinesi. Che invece saggiamente avevano applicato questa regola a casa propria. Qualcun altro è andato a fare aperitivi in piazza. Giusto per contraddirci. E buttarla, come al solito, sul razzismo. Mentre intanto il virus prendeva il largo”. La Regione Lombardia ha provveduto chiamando Guido Bertolaso, “uomo di enormi capacità”. Adesso – precisa il parlamentare di FdI – “la Regione Lazio si sta preparando ad affrontare il picco di Covid-19. Che dovrebbe giungere tra pochi giorni dalle nostre parti. Occorre reperire tutti i posti di Terapia intensiva disponibili dalla rete ospedaliera. L’obiettivo deve essere chiaro a tutti i romani. Non solo agli amministratori e all’area sanitaria. Fermare il mostro qui per proteggere il Sud dal rischio ecatombe. Per moltiplicare i posti di terapia intensiva e sub intensiva serve una soluzione numericamente rilevante. Realizzabile in dieci giorni”.
“Alla Fiera di Roma si possono ricavare 450 letti”
“Possiamo farlo – chiarisce – ad esempio nei due principali capannoni dell’ex Fiera di Roma, 450 letti di cui 150 intensivi ci stanno tutti. Ho fatto una simulazione inserendo nelle superfici i moduli standard. Potremmo gestire la fase topica in questo modo e contestualmente riaprire il Forlanini tra qualche mese. Per farne un centro di riabilitazione cardiorespiratoria, di cui ahimè ci sarà sempre più bisogno. Va ripensata la rete ospedaliera e riattivati alcuni ospedali dismessi in omaggio alla spending review“.
Recuperiamo il Forlanini. Un errore chiuderlo
“Il Forlanini, insieme al vicino Spallanzani, può diventare un nuovo polo per le malattie infettive e l’epidemiologia. Con ricerca, assistenza, cura, riabilitazione. E rilanciare una branca della medicina che sembrava destinata all’estinzione. Del Forlanini -conclude Rampelli- non si può fare a meno ed è stato un errore chiuderlo. Si ragioni ora insieme sul suo futuro e si dia incarico al professor Martelli di disporre un progetto in tal senso, insieme ai tecnici”.