“Presto con i tamponi, noi falcidiati dal virus”: drammatica lettera a Speranza di Confcooperative

30 Mar 2020 10:41 - di Gabriele Alberti
tamponi

Una lettera drammatica inviata al ministro Speranza. “Fate presto con i tamponi, noi falcidiati dal coronavirus”. Operatori sanitari, infermieri, farmacisti chiedono urgentemente di avviare una campagna di screening per la verifica della positività al coronavirus. Lo chiedono per tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, sia pubblici che privati. È la richiesta contenuta nelle lettera che il presidente di Confcooperative Sanità Giuseppe Maria Milanese ha inviato al ministro Speranza.

“Tra le forze che il Servizio Sanitario Nazionale sta mobilitando ci siamo anche noi”, sottolinea il presidente di Confcooperative Sanità. “I nostri medici di medicina generale; quelli delle cooperative, i nostri farmacisti. Ancora:  i professionisti sanitari e sociosanitari attivi nell’assistenza domiciliare e residenziale rivolta ai soggetti più fragili”.

Milanese scrive in rappresentanza di questi 25mila operatori sanitari oltre che di 140mila soci cooperatori: “Le rivolgo un’istanza che consideriamo cruciale: adottare misure di screening, in via prioritaria, per le figure più esposte: come i medici, gli infermieri, i tecnici e gli OSS.  E ogni altro operatore dei presidi pubblici e privati”.

“Riteniamo che questa strategia mirata di screening possa essere particolarmente efficace nell’isolare i positivi asintomatici. Impedendo la diffusione involontaria del virus. Al momento solo i medici dei pronto soccorso, i rianimatori e gli infettivologi hanno protezioni adeguate per stare a contatto con i pazienti Covid 19”.  Altre decine di migliaia di professionisti ne sono sprovvisti, con il risultato che ci sono più operatori sanitari infetti nelle altre specialità e negli altri servizi che tra quelli che stanno in prima linea”.

“Non le posso nascondere, a riguardo, la forte apprensione delle nostre imprese. Che comunque continuano a garantire servizi ai cittadini espressamente previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza”. “Le chiedo pertanto – conclude Milanese – un impegno. Che la Protezione Civile tenga in debito conto, nella distribuzione dei DPI, gli operatori delle nostre cooperative”.

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