Piero Angela: «Ho visto scene dei secoli scorsi. E se mi becca il coronavirus, io vado per i 92 anni…»

2 Mar 2020 11:08 - di Paolo Sturaro
Piero Angela

Piero Angela torna a parlare del coronavirus. E cerca di esorcizzarlo con una battuta. «Sentivo prima che la zona a rischio per l’età è dopo gli 85, gli 80. Io vado per i 92. Se mi becca il virus…», dice in collegamento a Che tempo che fa. «Fino sd ora ho resistito abbastanza bene e spero di continuare a farlo». Per lo storico divulgatore scientifico, volto della Rai da decenni, «questa è una scena del passato, dei secoli scorsi. Quando delle persone contagiate venivano isolate e si portava loro il cibo ai confini. È una cosa che non si è mai più vista, nei secoli. Questa cosa – spiega ancora – mi ha colpito molto».

Piero Angela: «Ho paura di quello che pensano all’estero»

«Spero come dicono alcuni virologi che il coronavirus rientri abbastanza velocemente con la nuova stagione», aveva già detto giorni fa Piero Angela. «Spero anche che nel frattempo si trovi un vaccino o qualche farmaco efficace». Il 91enne amatissimo dal pubblico televisivo italiano per i suoi programmi di divulgazione scientifica, si è detto preoccupato. Ma di una «paura che si sta diffondendo all’estero: quella che il nostro sia un Paese dove non si può andare».

«In 68 anni di lavoro mai una cosa come questa»

Confessa che in «68 anni di lavoro una cosa come questa del coronavirus» non l’aveva mai vista. E aveva aggiunto qualche parola sulla gestione dell’emergenza da parte dei media: «È vero che ormai nei telegiornali non parlano quasi d’altro. Ovviamente la gente è interessata ma anche la massa di notizie in sé può avere l’effetto di creare preoccupazione nelle persone».

«I virus sono davvero microscopici e usano il nostro corpo per riprodursi. E poi questo nuovo coronavirus è sconosciuto per gli esseri umani. Per questo è importante limitare il contagio. Io sono fiducioso, seguo le indicazioni delle autorità, ma senza cambiare vita e senza spaventarmi. Attenti piuttosto alle fake news».

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