Palozzi assolto “perchè il fatto non sussiste”. L’abbraccio di Giovanni Toti

5 Mar 2020 15:27 - di Francesco Storace
Palozzi

Adriano Palozzi, consigliere regionale del Lazio, trova finalmente soddisfazione dopo l’assoluzione di ieri in tribunale. E il primo a rendergliene merito è il leader del movimento politico che ha contribuito a fondare, Cambiamo!, Giovanni Toti, presidente della regione Liguria. Ecco che cosa scrive il governatore: “Sono felice per l’assoluzione del consigliere regionale del Lazio, Adriano Palozzi, nella vicenda Cotral Spa. Ho sempre creduto nella sua innocenza e la sentenza del tribunale penale di Roma certifica la sua totale estraneità ai fatti contestati. Si tratta di una bella notizia: ora Adriano potrà continuare con maggior serenità nella sua attività istituzionale a sostegno delle famiglie e nella sua azione politica, volta al radicamento di Cambiamo! sui territori”.

La solidarietà a Palozzi, da Toti ad Assotutela

Anche dalla società civile arrivano felicitazioni a Palozzi, da parte di AssoTutela, con il presidente dell’associazione Michel Emi Maritato: “Non avevamo alcun dubbio che l’amico Adriano Palozzi sarebbe stato assolto nella vicenda Cotral. Conosciamo Adriano da anni e si è sempre dimostrata una persona leale, generosa e trasparente. Questa sentenza, se ancora ce ne fosse bisogno, lo dimostra. Con Adriano Palozzi abbiamo condiviso tante battaglie sociali e politiche a sostegno dei più deboli. Siamo vicini al consigliere regionale del Lazio per la gogna mediatica subita in questi anni, ma finalmente giustizia è stata fatta”.

Il silenzio dei giornali

Ma quello che è grave è stato l’atteggiamento dei giornali, come nota il sito 7colli.

L’inchiesta, che riguardava la presidenza dell’azienda regionale di trasporto Cotral, vide Palozzi coinvolto in un’inchiesta che quattro anni dopo si risolve con la assoluzione piena perché “il fatto non sussiste”. Eppure ci fu una tempesta mediatica incredibile e ora solo un paio di trafiletto e nulla di più.

Ma il consigliere regionale non se ne cruccia ed esprime soddisfazione per aver creduto nella giustizia: “Sono molto soddisfatto per questa sentenza, che riconosce e certifica, con la massima formula assolutoria, la mia totale estraneità ai fatti . In questi quattro anni di processo, sono rimasto in rispettoso silenzio, nonostante la macchina del fango e il tritacarne mediatico si siano azionati sin dall’inizio senza nessuna riserva sulla possibilità, poi rivelatasi concreta e reale, di non colpevolezza. Non ho mai smesso di credere nella giustizia, consapevole della correttezza del mio operato. Ho sempre atteso con fiducia questa sentenza che mi restituisce serenità”.

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