Medico del pronto soccorso preso a schiaffi in faccia da una donna. E lui, cardiopatico, ha un malore
Un medico del Pronto soccorso di Putignano,in provincia di Bari, è stato aggredito e schiaffeggiato in pieno volto. A colpirlo, la suocera di una ragazza di 24 anni che si era recata di mattina nel reparto. Lo rende noto Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Bari. «Esprimo la mia solidarietà personale e quella dell’Ordine al collega che è stato aggredito ieri mentre era in servizio al Pronto Soccorso di Putignano», commenta.
Prima la lite con un’infermiere
Quando la giovane si è presentata al pronto soccorso di Putignano insieme ad alcuni familiari, questi ultimi avrebbero avuto un alterco con l’infermiere addetto al triage. Ritenevano che la propria parente dovesse essere visitata subito.
La guardia giurata in difesa del medico del pronto soccorso
Nel momento in cui la ragazza è stata ammessa in sala visite, la suocera ha preteso di entrare insieme a lei. Ma all’invito del medico del pronto soccorso ad uscire ha iniziato ad aggredirlo. Prima l’ha fatto verbalmente e poi sferrandogli uno schiaffo in pieno volto. L’intervento della guardia giurata prima e dei carabinieri poi hanno risolto la situazione.
Il malore dopo l’aggressione
A causa dell’aggressione il medico, che è cardiopatico, ha avuto un malore. «Mi auguro che il collega, molto provato da quanto accaduto – continua Anelli – possa riprendersi e tornare quanto prima al lavoro. L’episodio di Putignano, così come quello altrettanto recente di Napoli, sono ancora più drammatici in un momento come questo. Proprio ora che al servizio sanitario viene chiesto uno sforzo suppletivo».
«Poi la vita chi te la salva?»
«Di fronte all’epidemia di Coronavirus la carenza di personale si fa ancora più acuta e i medici sono sottoposti a turni massacranti. Mi rivolgo ai cittadini con le parole della nostra ultima campagna di comunicazione, tuttora in corso. Se aggredisci un medico, tanto più in questo momento in cui tutti stanno lavorando per contenere la diffusione del CoVid-19, poi la vita chi te la salva?».