Mascherine, le imprese della moda vogliono produrle ma serve una circolare del governo

18 Mar 2020 14:41 - di Redazione

Le aziende tessili si stanno riconvertendo alla produzione di mascherine.  Confindustria Moda ha lanciato alle imprese un appello a fare tutto il possibile: materiali e linee produttive sono spesso simili, dunque l’operazione è possibile. In tanti ci stanno provando, dalla Puglia alla Brianza, dal distretto di Prato a quello lombardo della calza.

“Abbiamo la disponibilità di circa una cinquantina di aziende nostre associate, piccole medie e grandi, che sono disponibili a partire nella produzione di mascherine e camici. Quando parte la produzione? Potrebbe partire in tempo reale, ma stiamo aspettando una circolare esplicativa dell’articolo 15 del ‘Cura Italia”. Lo spiega Gianfranco Di Natale, direttore generale di Sistema Moda Italia (Smi), la Federazione del tessile e della moda che, con oltre 400.000 addetti e quasi 50.000 aziende, costituisce una componente fondamentale del tessuto economico e manifatturiero italiano.

“In gran parte -spiega Di Natale- le aziende, che sono di diverse tipologie, hanno dato la disponibilità per produrre mascherine non chirurgiche e camici. Noi abbiamo già diramato delle circolari alle aziende interessate e altre ne dovremo fare perché in questo caso la certificazione della produzione è ancora più fondamentale”. L’attesa, spiega Di Natale, è tutta per una circolare interpretativa, e definitiva, da parte del governo, di quelle che sono le prescrizioni previste dall’esecutivo per la produzione delle mascherine.

“Lo ripeto, è fondamentale, altrimenti noi ci troviamo ogni giorno a dover fare una circolare interna. Ci stiamo impegnando anche noi in queste ore per ricevere un’interpretazione definitiva in modo da realizzare una circolare esplicativa alle aziende e poi passare anche a capire quelli che sono i bisogni e le necessità dei committenti dei prodotti. Fatto questo e dato le informazioni alle aziende sulle certificazione da seguire la produzione potrà partire”, conclude Di Natale.

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