Coronavirus, l’infettivologo Tavio tranquillizza: Rischio Jogging? Il virus non resta nell’aria

20 Mar 2020 14:55 - di Redazione

Il Coronavirus “passa da persona infetta a persona sana con il contatto. E quello che si deve evitare massimamente è questo contatto”. Ma certamente “non c’è nessuna evidenza che il virus possa essere acquisito per via aerea all’aperto”.

E’ perentorio Marcello Tavio, direttore della Unità operativa di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona.

Tavio, che è presidente della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, si scaglia contro l’idea che il Coronavirus possa restare nell’aria. E, quindi, trasmettersi da persona a persona mentre si fa jogging. Magari correndo in un parco o in strada.

Il Coronavirus non resta nell’aria

“Mi oppongo a ipotesi buttate lì e suffragate da qualche ‘esperto’, dice il professore.  Il presidente della Simit si riferisce “al fatto che il nuovo Coronavirus possa restare nell’aria”. Magari “emesso da chi corre per strada. E, quindi, arrivando qualche istante dopo durante una corsa, si possa essere infettati”.

“Non c’è nessuna evidenza” che il Coronavirus “possa essere acquisito per via aerea all’aperto – esclude Tavio – se non con il contatto diretto con una persona contagiata”.

L’infettivologo: allarmismi scellerati che generano terrore

Il direttore della Unità operativa di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona commenta così le notizie che circolano sul fatto di correre all’aperto rischiando di contrarre, così, il Coronavirus.

Attività, comunque, sul punto di essere vietato a causa di rischiosi assembramenti visti in molte città.

“Sono allarmismi scellerati che generano terrore ingiustificato nella popolazione”, ribadisce il docente. Che avverte: “E attenzione: quando le persone hanno timore si comportando in maniera razionale. Ma se scaturisce il panico si diventa irrazionali.

”Io non commento le norme” sul Coronavirus, ci tiene a precisare Tavio. “Ma – aggiunge – mi limito a ribadire i presupposti che servono al legislatore per prendere una decisione” sull’emergenza Coronavirus.

Individuare le persone male. Sono visibili

”E i presupposti sono – sottolinea l’esperto – che questa malattia passa da persona infetta a persona sana con il contatto. E quello che si deve evitare massimamente è questo contatto”.

”Le strade che si possono intraprendere per farlo sono diverse. Si può arrivare ai casi più estremi, con la limitazione della libertà individuale in tutte le forme possibili e immaginabili”, spiega Tavio.

“Ma ribadisco – torna a sottolineare il presidente della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali – che per non far circolare” il Coronavirus “sarebbe sufficiente individuare tutte le persone infette e malate. Perché sono visibili”.

Commenti

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  • Pietro Benigni 20 Marzo 2020

    Le persone che vanno in giro senza motivo senza sapere se sono portatori sani o no dovrebbero essere private del diritto di avvalersi del sistema sanitario nazionale. Identificare codice fiscale e bandirli dal SSN. Se si ammalano vadano a curarsi in Svizzera o nelle ciniche a pagamento. negli ospedali normali no.

    Delle contravvenzioni se ne fregano.

  • Pietro Benigni 20 Marzo 2020

    Se sono “visibili”, come faccio a riconoscerli? con una semplice occhiata? se sono facilmente individuabili perché non vengono messe in quarantena subito?