«Preghiera, azione, sacrificio»: “Cristianità” arriva a 400 numeri e parla ancora a chi sa indignarsi

3 Feb 2020 13:30 - di Mario Bozzi Sentieri
cristianità

Riceviamo da Mario Bozzi Sentieri e volentieri pubblichiamo un articolo sui 400 numeri della rivista “Cristianità”:

“Preghiera, Azione, Sacrificio”: così si presentava, il numero zero di Cristianità, “organo ufficiale di Alleanza Cattolica”, uscito nel luglio-agosto 1973. L’invito era rivolto a quegli “italiani ancora capaci di indignarsi” contro il sistematico tradimento da parte di “chi, costituito per proclamare la verità, non la proclama”, di “chi deve proteggere e non protegge”, di “chi deve educare e non educa”, di “chi ha ricevuto un mandato per rappresentare e non rappresenta fedelmente”.

Una rivista per smuovere le coscienze

L’accusa principale era verso quanti avevano disatteso le aspettative dei sottoscrittori della richiesta di referendum contro il divorzio. Ma anche contro quei settori politici che, malgrado la volontà popolare, stavano preparando l’«apertura a sinistra». Da qui (e mentre sugli scenari internazionali “emerge il crepuscolo del Cile cattolico, venduto al comunismo da uomini politici sedicenti cristiani, con la collaborazione della maggior parte del clero”) l’appello agli “uomini che sappiano riprendere la divisa della prima azione cattolica: “Preghiera, azione, sacrificio”.

I 400 numeri di “Cristianità”

Da quel numero zero di Cristianitàne sono ora seguiti altri 400. Così la rivista di Alleanza Cattolica, il movimento creato, a partire dai primi Anni Sessanta del ‘900 da Giovanni Cantoni, recentemente scomparso, è diventata un raro esempio di continuità e coerenza dottrinaria. Un vero e proprio “record” per qualunque periodico generalista e specialmente per uno così “impegnato” ed “impegnativo” – come nota Oscar Sanguinetti, introducendo il numero dell’anniversario.

Rigore e anticonformismo

Ma che cosa ha rappresentato Cristianità nei suoi quarantasei anni di vita? Certamente una rivista militante che ha avuto come caratteristica l’essere sempre “cum Petro et sub Petro” con una stretta aderenza e fedeltà al Magistero dei pontefici e alla Dottrina sociale. Per il suo anticonformismo la rivista di Alleanza Cattolica è stata, nel corso degli anni, un utile punto di riferimento anche per chi non ne ha condiviso l’impegnativo percorso militante, ma ne ha certamente apprezzato la metodologia, la rigorosa lettura della realtà, la cultura profonda.

Le “Note tra rivoluzione e contro-rivoluzione”

In questo ambito esemplari gli editoriali di Cantoni e le sue “Note tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” (poi raccolte nel volume La lezione italiana). Lì veniva analizzata, a partire dalla caduta di Salvador Allende, la strategia comunista nel nostro Paese, servendosi delle categorie politico-religiose fornite dal pensiero cattolico contro-rivoluzionario e, in particolare, dalle tesi di Plinio Correa de Oliveira, autore del saggio Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, nel quale era stato analizzato il processo rivoluzionario, a partire dal XIV secolo, individuandone le “metamorfosi” fino alla IV Rivoluzione.

Gli anni ’80 e la “buona battaglia”

Durante tutti gli anni Ottanta Cristianità ridefinisce la sua politica editoriale alla luce della “nuova sfida del disarmo culturale”, puntualizzata e approfondita sul numero 100 della rivista (agosto-ottobre 1983), interamente dedicato a “La buona battaglia di Alleanza Cattolica – Per una società a misura di uomo secondo il piano di Dio”. Particolare attenzione riceve il problema della rappresentanza in politica dei cattolici italiani (…”si deve rifiutare ogni collaborazione a una rimonta della setta democristiana – scrive Giovanni Cantoni, “Il problema politico dei cattolici italiani”, Cristianità, N. 98-99, giugno-luglio 1983 – ma operare per una riaggregazione cattolica culturalmente qualificata, che si ponga correttamente la prospettiva di una soluzione adeguata, prima ideologica e poi operativa, del problema politico dei cattolici italiani e degli italiani di buona volontà, per retaggio di civiltà naturaliter christiani”).

Dalla crisi della Prima Repubblica a oggi

Nel corso degli anni, l’attenzione verso le “resistenze dimenticate” nei Paesi comunisti e la crisi libanese lascia il campo all’analisi sul graduale disfacimento dell’impero comunista. In Italia la crisi della Prima Repubblica e la vittoria del centrodestra offrono nuovi spunti politici. E le ombre della IV Rivoluzione impongono temi e problemi. Si parla di nuove religiosità, omosessualità, droga, ecologismo, tecnocrazia, mondialismo. Temi che vanno letti – come scrive Sanguinetti – “non con lenti che andavano bene in tempi in cui kairos era altro e il nemico si presentava con un volto diverso, meglio definito e affrontabile”. Una consapevolezza che Cristianità continuerà a fare crescere, per una “buona battaglia” che laicamente appartiene a tutti.

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