“Marco Cestaro non si è suicidato”. Nuovi sospetti sulla setta satanica
Marco Cestaro non si è suicidato, ma è stato ucciso da una setta satanica. Ne è convinta la mamma del 17enne investito da un treno il 13 gennaio 2017 a Villorba (Treviso). La Procura di Treviso nel novembre scorso ha chiesto l’archiviazione, ma gli elementi trovati dai legali della famiglia fanno ritenere altro. La perizia medico legale dice che i traumi riscontrati appaiono compatibili con un omicidio. Ad esempio: sulla testa del ragazzo era presente un edema profondo ma la pelle non presentava abrasioni, come se avesse colpito non il ciottolato ai bordi dei binari ma una superficie piatta.
Marco Cestaro ucciso e torturato da una setta satanica
I medici legali della famiglia hanno ricostruito un quadro ancora più drammatico. A Marco hanno spezzato le gambe, fratturato le dita, spento sigarette sul petto, conficcato una lama nel collo. Una vera e propria tortura. Ecco perché le testimonianze di queste ore vanno lette con maggiore attenzione. Poche settimane prima di morire, Marco aveva parlato del timore che “Satana potesse far del male ai suoi cari”. La mattina della morte aveva chiesto alla sua insegnante informazioni sul satanismo. «Era spaventato» ricorda la professoressa.
Le rivelazioni a “Il Gazzettino”
Perché la pista satanica? Lo riporta Il Gazzettino. Una studentessa veneta ha ricevuto una confidenza da un compagno di banco. Lui disegna simboli religiosi al rovescio, scrive ripetutamente 666 e un giorno le dice di aver incontrato a un rave un tipo che si vantava di aver fatto del male a un certo Marco. Quando la giovane sente queste parole, sono trascorsi alcuni mesi dalla morte del 17enne di Villorba. “Sono rimasta sgomenta perché ho messo in correlazione tante cose ed ho immaginato che quel giovane di 17 anni poteva essere Marco Cestaro”. Non c’è solo quel rave-party, con tanti ragazzi che sembrano inneggiare al diavolo. O chat di gruppo in cui si parla di croci e crocifissi. Nel mistero della morte di Marco Cestaro c’è anche una testimonianza a indicare la pista satanista. Non a caso i legali della famiglia, gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, hanno chiesto al giudice di rigettare la tesi della procura (suicidio) e di disporre altre indagini su questa deposizione.