Canzoni, non comizi. Il pubblico di Sanremo boccia Junior Cally. Il rapper antisovranista è ultimo

6 Feb 2020 13:00 - di Romana Fabiani
Junior Carry

Bocciato dal pubblico. Seppellito dalla polemiche. Junior Cally, al secolo Antonio Signore, si piazza ultimissimo nella classifica dei big del Festival di Sanremo. Il rapper anti-Salvini, in archivio brani che istigano alla violenza sessuale, non scalda l’Ariston. Che vuole canzoni e non manifesti di odio politico.

Junior Cally precipita in fondo alla classifica

Dopo le prime due serate, la sua No Grazie precipita in fondo. Non è bastato il tifo della critica “che conta” per evitare la clamorosa figuraccia al cantante con la maschera. Che invece si presenta all’Ariston con il volto scoperto portando  un pezzo anti-sovranista. Per lui meno consensi  di Rita Pavone e il duo Bugo e Morgan, tutti bistrattati dalla critica.

A scatenare le polemiche di queste settimane (con il rischio di espulsione), una strofa “dedicata” al Capitano e vecchi brani misogini. «Spero si capisca che odio il razzista/Che pensa al Paese ma è meglio il mojito», dice nel suo pezzo sanremese. Un manifesto di violenza e intolleranza che precede altri due versi. Questa volta indirizzati a un certo liberista «che si professa di sinistra e che ha fondato un nuovo partito».

Tutto da rifare, la critica non basta

Tutto da rifare per Junior Cally travolto dalle critiche e le polemiche. Il rapper romano, infatti,  ha nel suo curriculum un pezzo, “Strega”, accusato di misoginia, sessismo e incitazione al femminicidio. Le parole del testo non lasciano troppi dubbi. «Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la da. Si chiama Gioia perché fa la troia. Sì, per la gioia di mamma e papà. Questa frate non sa cosa dice. Porca troia, quanto cazzo chiacchera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera».

«Questo ha fatto due canzoni: in una ammazza i carabinieri, nell’altra una donna. Che repertorio!”, giù duro Red Ronnie. Oggi non sarà il trionfo di Salvini, come titola Libero, ma il verdetto popolare dell’Ariston è un chiaro segnale che il cantante che odia il “Capitano” e le donne non spacca. Il leader della Lega ricambia la gentilezza. Fedele alla campagna “boicottiamo Sanremo”, Salvini ha preferito andare a  teatro con la fidanzata a vedere Pino Insegno. Per la seconda serata del Festival, invece, ha preferito un bel libro.

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