Abruzzo, l’assessore Verì: «Con quale faccia l’ex ministro Lorenzin protesta per l’ospedale di Castel di Sangro?»
Riordino degli ospedali a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila. «Sono sempre più perplessa sulle polemiche di questi ultimi mesi. Ma sono rimasta esterrefatta quando ho appreso che l’ex ministro Lorenzin vuole presentare un’interrogazione sulla chirurgia dell’ospedale di Castel di Sangro. Ma la Lorenzin, quando era al governo con il Pd, non aveva firmato il famigerato DM70? Meglio conosciuto appunto come decreto Lorenzin?». La denuncia è dell’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì.
Abruzzo, la Lorenzin sotto accusa
«Trovo singolare che oggi l’ex ministro chieda spiegazioni sull’ospedale di Castel di Sangro. Quando è stata lei a dettare quei parametri che hanno classificato il nosocomio come presidio di area disagiata. Con appena 20 posti letto di medicina generale. E attività di chirurgica ridotta». Insomma, prosegue l’assessore, è stato il decreto Lorenzin a cancellare la chirurgia a Castel di Sangro. Non certo l’attuale governo regionale di centrodestra guidato da Marco Marsilio. «Che invece sta cercando tutte le strade per dare una nuova vocazione a quell’ospedale. Puntando ad esempio sulla medicina sportiva».
La sortita dell’ex ministro sulla sanità abruzzese è per la Verì l’occasione per fare alcune precisazioni. «Doverose per il rispetto del ruolo che ricopro. Non è mia abitudine attaccare chi mi ha preceduto. Non è possibile, però, assistere a questo teatrino della politica che scarica su chi amministra oggi ogni responsabilità. Voglio ricordare che il decreto Lorenzin è stato approvato dal centrosinistra nazionale. E recepito dal centrosinistra regionale. Trattandosi di una legge dello Stato va modificata con un’altra legge dello Stato. Ma anche l’attuale maggioranza parlamentare di cui fa parte il Pd non mi sembra abbia intenzione di farlo».
«Siamo stati noi assessori regionali a far inserire nel nuovo Patto per la Salute la richiesta di revisione del DM70. Che nelle Regioni più piccole come l’Abruzzo, crea enormi difficoltà nell’applicazione. E siamo ora in attesa che il governo nazionale si attivi su questo fronte. «È una situazione complessa – conclude l’assessore Verì – che non può essere ridotta a ragionamenti localistici e demagogici. Perché non esiste un politico che abbia interesse a penalizzare questo o quel territorio. Come assessore ho presentato delle ipotesi di riordino della rete ospedaliera ai ministeri. Che a loro volta hanno chiesto delle integrazioni che stiamo predisponendo. E che verranno trasmesse a Roma nelle scadenze previste. Siamo convinti che sia questa la strada giusta da percorrere per il futuro della nostra sanità, così da lasciare una Regione migliore alle prossime generazioni».