Sanità, FdI del Lazio contro la giunta regionale: «A Subiaco dimezzati i posti-letto»

23 Gen 2020 18:13 - di Redazione
Lazio

La sanità pubblica targato Zingaretti al centro dell’azione di denuncia dei Fratelli d’Italia del Lazio. In tutta la regione. A Roma e nei centri più piccoli. Come Subiaco, ad esempio. Qui, infatti, il 31 dicembre scorso la giunta guidata dal leader del Pd ha chiuso l’ambulatorio di ginecologia. «Lunedì scorso – attacca il consigliere regionale Giancarlo Righini – è stata la volta servizio medico chirurgico di oculistica». E, per giunta, «senza fornire ragioni del provvedimento e senza comunicare i tempi per una eventuale riapertura ed annullando le liste d’attesa».

Dura nota del consigliere regionale Righini

Una decisione decisamente penalizzante per i cittadini. E Righini non manca di sottolinearlo. «Così – spiega – i pazienti che da mesi aspettavano un intervento, una visita specialistica, dovranno prenotarsi di nuovo e rifare la trafila in un’altra struttura». L’esponente di FdI non ricorre a giri di parole per denunciare la malasanità del Lazio. «È il solito trucco per svuotare il bacino d’utenza degli ospedali e fornire un pretesto per dismetterli o per riconvertirli», accusa. Esattamente quello che sta accadendo al nosocomio di Subiaco. Infatti, ricorda il consigliere regionale, «a tale struttura sono già stati sottratti due interi piani dimezzando i posti letto». E questo allo scopo di realizzare una residenza in cui custodire detenuti malati di mente. «Stavolta però – aggiunge Righini –  la litania del contenimento della spesa della Regione non regge».

«La Regione Lazio privilegia altre strutture»

È una certezza, questa, che Righini ottiene guardando gli spazi della Rems (la residenza). La sua denuncia è precisa e puntuale: «Ambienti molto curati e di grande comfort e perfino un campo da calcetto». Insomma, «il progetto della Regione Lazio è ormai scoperto». A giudizio di Righini, infatti, la strategia degli uomini di Zingaretti a Subiaco è fin troppo evidente: «Sottodimensionare l’Angelucci per recuperare altro spazio ed ampliare la struttura psichiatrica nei padiglioni che si sta puntando a chiudere».

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