Prescrizione, Bonafede striglia gli alleati: «Basta minacce». E i renziani bocciano il compromesso di Conte

11 Gen 2020 17:21 - di Redazione
prescrizione

Prescrizione, la maggioranza è ancora in un cul de sac. Sotto il pressing continuo dei renziani. Che, dopo aver affossato la riforma Bonafede, ora rifiutano il compromesso del Lodo Conte. Anche se «non vede rischi per il governo», il ministro della Giustizia chiede agli alleati lealtà. Intervistato da Maria Latella dà una strigliata alla maggioranza. «Io se fossi nelle altre forze politiche uscirei da toni di opposizione. E minacce di votare proposte dell’opposizione. È più leale misurarci all’interno della maggioranza. E capire  che tutti devono fare un passo avanti».

Prescrizione, Bonafede striglia la maggioranza

Al termine del vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, solo ieri, aveva detto di essere pronto a  portare in tempi brevi la riforma del processo penale in Consiglio dei ministri.

Ma la partita non è chiusa. Prova a uscire dallo stallo Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, avvocato penalista. «Lasciamo correre la prescrizione per le sentenze di assoluzione. Così evitiamo di tenere chiuso in un meccanismo senza una fine certa il cittadino. Mantenerlo “segregato”, del resto, sarebbe una cura peggiore del male…». Conte è stato il primo a proporre una distinzione tra assolti e condannati per aiutare la maggioranza a uscire dallo stallo. Il suo lodo è stato fatto proprio dal premier Giuseppe Conte. Che di fatto ha riproposto il testo dell’esponente di Leu. Come base di mediazione per far ripartire il confronto tra M5S-Pd e Leu.

«La mediazione del presidente Conte valorizza la mia proposta», dice all’Adnkronos. «Ora, però, resta da lavorare su due versanti. Ai condannati per i quali si sospende la prescrizione  devono essere garantiti tempi certi. Per la celebrazione dell’appello e del giudizio di Cassazione». Il secondo punto riguarda l’assoluzione. «Nei processi che finiscono con l’assoluzione, prima del termine di prescrizione, bisogna garantire la celebrazione dell’appello. Qualora il pm o la parte civile lo chieda».

Italia Viva all’attacco: il compromesso aumenta i rischi

Immediata la bocciatura di Italia Viva per bocca di Maria Elena Boschi. «La proposta avanzata dal ministro Bonafede insieme al premier è insufficiente. Da mesi abbiamo chiesto che si bloccasse la riforma Bonafede. Non perché fossimo all’opposizione, ma perché eravamo convinti che fosse sbagliata. E ne siamo convinti anche adesso che siamo in maggioranza».

Per l’ex ministra renziana la proposta di mediazione amplifica i rischi. «Con questa differenziazione tra chi viene condannato e chi viene assolto in primo grado si violano i principi della presunzione di innocenza. Che si fermerebbe al primo grado. Ecco perché per noi non è soddisfacente». Poi l’altolà della Boschi. «O ci sarà la capacità del governo di avanzare una proposta diversa. Che possa far trovare un punto di accordo all’interno della maggioranza. Oppure riteniamo che sia preferibile la proposta di Costa. Ci sembra più ragionevole che non continuare a cercare soluzioni pasticciate». Non meno duro il capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraona. «Anche abolire la prescrizione soltanto per chi è condannato in primo grado è una follia», scrive su Facebook.


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