Il prof accusato di nazismo: sequestrato il mio account twitter, saluti a tutti
Il prof accusato di nazismo si congeda dai suoi followers su Twitter. “Non sono nazista e nemmeno filonazista. Il mio account è stato chiuso. Saluti a tutti”. E’ quanto si legge sul profilo Twitter di Emanuele Castrucci, 67 anni, professore di filosofia del diritto dell’Università di Siena. Castrucci, in pensione da ieri, che è stato autore di alcuni tweet inneggianti al dittatore nazista Adolf Hitler . Contro di lui c’è stata un’inchiesta disciplinare da parte dell’Ateneo. E un’indagine della Procura senese per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.
Prof accusato di nazismo, la decisione del tribunale del Riesame
Il Tribunale del Riesame, accogliendo il ricorso della Procura di Siena, ha stabilito il sequestro del profilo Twitter di Castrucci. Il gip del Tribunale senese, Roberta Malavasi, aveva invece respinto la richiesta di sequestro. Sostenendo che in quei tweet non ci sarebbero gli estremi del reato di propaganda e istigazione all’odio razziale, ma solo una rilettura storica e apologetica della figura di Hitler. Sempre per decisione del Tribunale del Riesame, l’inchiesta passerà da Siena a La Spezia dove è residente il professore Castrucci, nato a Monterosso al Mare il 3 giugno 1952.
Il suo pensionamento, con decorrenza 1° gennaio 2020, ha bloccato la richiesta di destituzione del docente dalla cattedra accademica. Tale era la richiesta del rettore Francesco Frati.
I quattro tweet pubblicati
Prima di chiudere il profilo Twitter, Castrucci ha pubblicato quattro tweet per spiegare la sua posizione: “Non sono nazista e nemmeno filonazista. Se mi sono occupato dell’argomento è perché, da filosofo della storia, riconosco che 75 anni fa si è verificato uno snodo definitivo riguardo all’interpretazione della storia mondiale e alla comprensione del destino di una civiltà”. “Le mie idee non conformi al mainstream storiografico che la ‘storia scritta dal vincitore’ ci ha propinato sui fatti avvenuti nell’ultimo secolo ha fatto sì che io sia capro espiatorio in una vergognosa campagna denigratoria orchestrata dai mezzi di comunicazione”, ha scritto ancora il filosofo.
“I padroni del circolo mediatico, nel ribadire ad ogni istante il loro servilismo senza critica, vedono in ogni tentativo di critica radicale dei criteri ultimi di legittimità dell’Occidente un pericolo mortale – ha aggiunto Castrucci – Per questo sono stato azzannato da una muta sbavante di cani”. E infine: “Ma nessuno può seriamente pensare che la questione dell’interpretazione storiografica del destino di una civiltà possa essere risolto in sede giudiziaria, facendo leva su meccanismi emotivi infantili per orientare le masse, in base al riflesso pavloviano: nazismo? orrore!”.