Erdogan “invade” un altro giacimento Eni. Delmastro: “Il governo era stato avvertito, ma tace”

29 Gen 2020 13:51 - di Luciana Delli Colli
delmastro

Una “politica rinunciataria nei confronti di Ergodan” che “evidentemente non ha sortito alcun effetto, se non alimentare la voracità del sultano”.

Agire in Europa e convocare l’ambasciatore in Italia

L’esponente di FdI chiede quindi “quale sia la posizione del governo Italiano e del ministero degli Esteri in relazione alla gravissima ed illegale decisione del governo Turco di iniziare le trivellazioni nel Blocco 8 di esclusiva pertinenza di Nicosia e in concessione anche ad Eni. Quale sia la posizione del governo e del ministero degli Esteri per tutelare Eni e gli interessi strategici italiani all’approvvigionamento energetico. Se il governo intenda immediatamente chiedere, al fine di tutelare l’interesse nazionale ed Eni, una urgente convocazione del Consiglio Europeo per l’applicazione di sanzioni decisamente severe e proporzionate alla gravissima provocazione turca”. E se, infine, “il governo intenda convocare immediatamente l’ambasciatore turco in Italia per chiedere spiegazioni in ordine al contegno assunto dal governo di Ankara ed in ogni caso per trasmettere una vibrata protesta”.

Qui il testo integrale dell’interrogazione di Andrea Delmastro al ministro degli Esteri

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 30 Gennaio 2020

    Ancora delle belle notizie, all’Italia, cioe’ mi correggo, a una parte dell’Italia, quella ROSSA che apparentemente non interessa se altri paesi invadono o manipolano tutto cio’ che a loro NON APPARTIENE, (vedi le concessioni ENI per la trivellazione dei pozzi) di fatto la Turchia, sta dimostrando all’Italia e a chi la rappresenta, che non ha minimamente paura di questo governo fantoccio che pensa solo a come attaccarsi a quelle maledette poltrone e a come spolpare quella poca carne rimasta intorno all’osso.
    Vorrei tanto che molti di questi commenti possano finire davanti a quei soggetti e alla stampa di sinistra per dimostrare il grande malcontento del popolo.