È morto Francesco Claudio Averna, il re dell’amaro che ha conquistato il mondo

10 Gen 2020 14:11 - di Redazione

Francesco Claudio Averna è  morto all‘Istituto Tumori di Milano. Dove era ricoverato da tempo. Era l’ex presidente dell’omonima società produttrice del noto amaro.  Era originario di Caltanissetta. Aveva 66 anni.  Era stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica. In passato aveva gestito la società insieme con il cugino Francesco Rosario Averna. Nel 2014 subentròil  Gruppo Campari.

Averna era considerato da tutti un imprenditore gentiluomo. Ed era molto apprezzato. Non solo nella sua Caltanissetta ma in tutta la Sicilia. Lascia la moglie Francesca e la figlia Alessandra. I funerali verranno celebrati lunedì nella sua città.

Gianfranco Miccichè ha espresso il cordoglio dell’Assemblea regionale siciliana di cui è presidente. «Francesco Claudio Averna ha avuto la capacità, sfidando la perifericità della Sicilia e la mancanza di una diffusa cultura imprenditoriale, di fare dell’Amaro Averna un prodotto di successo. E ciò grazie a un’antica ricetta segreta, donata al suo trisavolo da un frate cappuccino, fra’ Girolamo. Alla famiglia Averna le mie più sentite condoglianze». «Un prodotto siciliano che ha conquistato tutti i mercati del mondo», ha detto ancora l’uomo politico siciliano.

Francesco Claudio era l’ultimo degli Averna. L’antenato, don Salvatore, insieme con i figli Emilio, Michele e Francesco, trasformò la tenuta di Xiboli in un opificio artigianale. Re Umberto I nominò poi Francesco fornitore della Real Casa.

La svolta si ebbe con il lancio pubblicitario del liquore in tv. Il primo spot fu trasmesso nel 1968 durante Carosello e subito dopo l’amaro Averna raggiunse la leadership del mercato degli amari in Italia (17%). Famose anche le pubblicità degli anni 80 con il celebre slogan: «amaro Averna, il gusto pieno della vita».

Nel 1989 il gruppo acquisì la friulana Villa Frattina (grappe, vini e spumanti), nel 1995 l’azienda dolciaria piemontese Pernigotti (venduta poi al gruppo turco Toksoz).

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