Coronavirus: la lunga notte della Costa Smeralda, tra disagi, fatalismo e gruppi di preghiera

31 Gen 2020 11:43 - di Sveva Ferri
costa smeralda

Passata la paura, sono rimasti i disagi. In fondo piccola cosa, rispetto al rischio di rimanere bloccati in quarantena per il Coronovirus. I passeggeri della nave Costa Smeralda, rimasta ferma nel porto di Civitavecchia per due sospetti casi di contagio, che poi si sono rivelati negativi, hanno ripreso a sbarcare stamattina, dopo che nella serata di ieri era arrivata la rassicurazione sul fatto che non vi erano pericoli. Contemporaneamente, è stato dato anche il via libera alla partenza per i circa mille passeggeri che dovevano imbarcarsi e che la compagnia aveva sistemato in albergo in attesa delle risposte dello Spallanzani, dove erano stati inviati i campioni prelevati alla coppia di turisti cinesi influenzati.

Pollici alzati e sorrisi: lo sbarco dalla Costa Smeralda

In generale, comunque, l’umore è risultato alto tra i passeggeri dello scampato pericolo. Fra i primi a scendere in mattinata sono stati un uomo e una donna polacchi, marito e moglie che hanno salutato la terra ferma con il segno del pollice alzato. Un’altra coppia, Luciano e Laura, di Milano, ha assicurato di stare “benissimo”, spiegando che è la prima volta che mettono piede a terra, da quando si sono imbarcati una settimana fa. “Erano più preoccupati i giovani che noi”, hanno detto all’Adnkronos, raccontando di essere degli habitué dei viaggi in nave. “Siamo già alla quindicesima crociera e a novembre scorso ne abbiamo prenotata un’altra per maggio prossimo. Due volte – hanno aggiunto – siamo stati sulla Costa Concordia con Schettino comandante”.

“Gli asiatici avevano la mascherina, noi…”

Alcuni passeggeri hanno raccontato di aver vissuto con disagio la lunga sosta obbligata, anche per via della carenza di informazioni. “Il disagio maggiore – ha riferito un passeggero – è stato rimanere una intera giornata senza bagagli, avendo dovuto lasciare le stanze. Saremmo dovuti sbarcare alle 9 del mattino, si sono limitati a dirci che c’erano forti ritardi”.

Commenti

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  • maurizio pinna 31 Gennaio 2020

    Ho sufficiente esperienza di DIFESA nucleare, chimica e biologica, per essere, purtroppo, conscio che al peggio non c’è mai fine, per cui ad un virus cotanto battagliero il Paese antepone una leadership di anarco-comunisti & pretastri che anche nei momenti di massima gravità anteporrà il buonismo opportunista alla oculata e saggia prevenzione. Ecco allora la nave da crociera su cui non si possono tenere SEQUESTRATI ( vocabolo mutuato dai veterani di clean hands) tanti pacifici turisti (anche se potrebbero essere contagiati) e poi il continuo arrivo dei traghettati, perché i santi energumeni non possono essere contagiati e se anche lo fossero non si possono tenere SEQUESTRATI. Insomma sarà un succedersi continuo di VIOLENZE nei confronti del Popolo a cui i compagni sono sempre stati abituati. Il tutto sotto l’occhio sornione dei badogliani, che dai piani alti sosterranno compiaciuti le imprese dei loro eroi.