Bonaccini, ecco cosa ha detto al sindaco di Jolanda di Savoia. Il post di Salvini lo rivela (video)
Le voci non sono quelle originali di Stefano Bonaccini e del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato. Che ha denunciato pressioni da parte del presidente della Regione. Ma, anche se a parlare è un software automatizzato, le parole sono proprio quelle originali – e imbarazzanti – lasciate cadere dal governatore uscente dell’Emilia Romagna, candidato del Pd, in un colloquio telefonico con il primo cittadino del piccolo Comune ferrarese.)
Il dialogo con Bonaccini, che sta terremotando le ultime ore di campagna elettorale in Emilia Romagna, è stato registrato dal sindaco di Jolanda di Savoia. Che, poi, ha allegato quel nastro ad un esposto presentato in Procura. E la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, sulle presunte pressioni.
Ufficialmente il dialogo fra i due amministratori pubblici non può essere divulgato, trattandosi di un colloquio privato.
Ma i legali del sindaco e del vicesindaco di Jolanda di Savoia hanno chiesto perfidamente allo stesso Bonaccini di concedere l’autorizzazione alla diffusione.
Se, dicono, il governatore non ha nulla da temere…
Nell’attesa che Bonaccini dica sì, un estratto del colloquio lo ha pubblicato, utilizzando il software automatizzato, il leader della Lega, Matteo Salvini. Che su Facebook, nel corso di una diretta, ricostruisce così la vicenda.
«Bonaccini è nervoso come pochi. E’ preoccupato. Insulta. Minaccia i sindaci. Ho letto le dichiarazioni di un sindaco di un piccolo comune di 2.800 abitanti in provincia di Ferrara. Che ha denunciato alla magistratura di aver avuto una telefonata arrogante dal signor Bonaccini, che gli disse, stando a quanto dice il sindaco, «visto che la tua vicesindaco non si è candidata con me ma contro di me, se vinco per voi non c’è più niente”».
«E poi gli arroganti, i dittatori, i fascisti, gli odiatori saremmo noi?», domanda il leader della Lega.
E ancora: «Vi rendete conto dell’arroganza di chi si sente onnipotente, eterno?».
Poi l’affondo di Salvini: «In attesa che esca la telefonata (perché Bonaccini non ne autorizza la diffusione?), eccone una ricostruzione con i testi pubblicati dal sindaco di Jolanda di Savoia (Ferrara)».
La riproduzione dell’estratto della conversazione tra il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato, è, in effetti, devastante per il candidato Pd.
«Ciao Paolo, ascolta – esordisce Bonaccini al telefono rivolto al sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato – Io, ieri sera, ho parlato con Elisa (Trombini, vicesindaco di Jolanda di Savoia). Dalla telefonata non mi ha detto che si candida con la civica della Borgonzoni. Ma se la scelta è quella – aggiunge minaccioso il candidato Pd in Regione – è chiaro che poi succede qualcosa nei rapporti con voi!».
«Stefano, te lo ripeto ancora una volta – cerca di ribattere il sindaco di Jolanda di Savoia spiazzato dall’arroganza del governatore uscente dell’Emilia Romagna – non c’entro nulla in questa discussione. E’ una scelta di Trombini».
Ma Bonaccini va avanti per la sua strada, senza neanche rendersi conto di quanto si sta facendo pesante e intimidatoria, in quel momento, quella telefonata: «….te lo volevo dire perché se è così, se per caso vinco io, come è probabile, dopo, però, non mi cercate più!».
«Stefano ma io ti sto dicendo», riprova a contenerlo, il sindaco di Jolanda di Savoia. «Io non ho detto che deve candidarsi con me – gli da sulla voce Bonaccini – Diceva di no. Punto! Sto dicendo che se me la ritrovo di là, io… Il punto è: parlane con lei. E dille che ti ho chiamato».
«Le conversazioni che ascolterete – avvisa Salvini sulla sua pagina Facebook, sono solo un estratto, riprodotto, di ciò che ha avuto il coraggio di registrare e poi denunciare il sindaco di Jolanda di Savoia (Fe) Paolo Pezzolato».
«Le stesse» conversazioni «sono state inviate in originale in Procura con un esposto, aggiunge Salvini. Che punta il dito sul comportamento di Bonaccini: «A rimetterci, in questo modo, sono solo i cittadini. Ma vi immaginate se io, da ministro, avessi chiamato un sindaco “avversario” e gli avessi detto “Visto che non siete con me, i soldi per la sicurezza e le telecamere per voi non ci sono»? Questa è l’arroganza degli intoccabili».
Quelli di sinistra possono fare sempre cio’ che vogliono!