Autostrade, l’ad Tomasi: «Rischiamo il fallimento. Pronti a trattare col governo, a patto che…»

4 Gen 2020 11:52 - di Mia Fenice
Autostrade

«Noi siamo sempre stati disponibili al confronto con il governo. Abbiamo già avanzato le nostre proposte. Con importanti investimenti a carico della società e una serie di compensazioni. Oltre alle risorse per Genova e alle esenzioni per ridurre i disagi di chi viaggia. Vogliamo realizzare investimenti per 13 miliardi di euro nei 18 anni rimasti della concessione. A patto che…». Lo afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi.

Autostrade, l’ad: «I rischi della revoca delle concessioni»

In un’intervista al Corriere della Sera indica i rischi della revoca delle concessioni. «Con la revoca e un indennizzo ridotto rischiamo il fallimento, visto che abbiamo linee di credito aperte per 10,5 miliardi. Con gravi conseguenze anche per decine di migliaia di risparmiatori. Oltre che per 7mila dipendenti diretti e per i lavoratori dell’indotto», sottolinea. Quanto al retroscena del Corriere secondo il quale Aspi avrebbe proposto due miliardi per salvare la concessione ma non la riduzione delle tariffe del 5% nei prossimi anni, «non commento queste cifre». «Quel che posso dire – dice –  è che siamo pronti a continuare un confronto con il governo per evitare che sia distrutto un patrimonio industriale del Paese. Serve un accordo – prosegue Tomasi – che coniughi l’interesse pubblico, i diritti di chi fa impresa e le regole dello Stato di diritto. Un accordo di questo tipo è possibile e doveroso. Nell’interesse dei 7mila lavoratori, degli stakeholders e di tutti gli italiani».

Tomasi: «Riconquistare la fiducia degli italiani»

Tomasi si dice, inoltre, convinto che «una giusta soluzione negoziale sia nell’interesse degli azionisti». Per l’ad di Aspi, «è innegabile che dobbiamo fare no sforzo straordinario per riconquistare la fiducia degli italiani. Stiamo mettendo in campo tutto quello che abbiamo per realizzare una profonda discontinuità su molti piani. Abbiamo attuato una forte rotazione del management. Abbiamo rivoluzionato il sistema dei controlli, affidando a società terze le verifiche sullo stato dei viadotti e delle gallerie. E abbiamo lanciato un piano di investimenti in manutenzione da 500 milioni, con una forte accelerazione degli investimenti triplicando le risorse investite. A gennaio presenteremo il piano industriale 2020-2023 che comprenderà anche un focus particolare su ricerca e sviluppo, digitalizzazione e nuovi modelli manageriali».

Commenti

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  • Manrico PADERNO 6 Gennaio 2020

    perche’ il signor TOMMASI non ci dice quanti miliardi di € ci hanno rubato i Benetton in tutti quest i anni di concessioni. che li tirino fuori cosi evitano di fallire, (sono dei vergognosi, ora cercano il dialogo)

  • ANTONIO GIOVANNETTI 4 Gennaio 2020

    Premesso che in linea di principio non sono favorevole alla revoca della concessione, questa dei 13 miliardi di investimenti salta agli occhi perché 13 miliardi sono una bella cifra; quando poi si legge che andranno spalmati in 18 anni, allora ti cadono le braccia. Come minimo dovrebbero essere accompagnati da una riduzione generalizzata dei pedaggi non inferiore al 30% ma da subito, e vincolata per almeno dieci anni.