Parigi assediata dai black bloc. Scontri, incendi e devastazioni. Chiusa la Torre Eiffel
Altissima tensione a Parigi nel giorno dello sciopero generale. Divampa la protesta in Francia contro la riforma delle pensioni targata Emmanuel Macron. Pioggia di lacrimogeni, scontri, detonazioni. Un gruppo di black bloc, composto da almeno 500 persone volto coperto, vestite di nero, è entrato in azione ancora prima della partenza del corteo. All’angolo del boulevard Magenta e Place de la République, nel cuore della capitale, hanno provocato scontri con gli agenti di polizia costretti a replicare. In fiamme alcuni cassonetti, casseur hanno lanciato sassi contro le vetrine.
Parigi sotto assedio dei black bloc
Prese di mira e danneggiate alcune telecamere di operatori tv che li stavano riprendendo. La situazione, anche per il corteo di migliaia di persone, è piuttosto tesa. Almeno 71 persone sono state fermate e 9.350 sono state controllate durante le manifestazioni. A Parigi il corteo è partito attorno alle 14 da Gare du Nord verso Place de la Nation in una città blindata proprio per il rischio black bloc.
Secondo i dati diffusi da polizia e prefetture, escludendo le manifestazioni di Parigi, Lione e Marsiglia, sono più di 180mila le persone scese nelle strade di una trentina di città francesi. Le autorità hanno contato 20mila persone a Montpellier, 19mila a Nantes, 15mila a Clermont-Ferrand, 10.500 a Tours, 10mila a Rennes.
Sciopero generale in tutta la Francia
«Oggi la Francia è chiusa». In sciopero treni, metropolitane, autobus, scuole pubbliche, ospedali, raccolta dei rifiuti. Milioni di dipendenti del settore pubblico e privato incrociano le braccia e sono quasi 250 i cortei e le manifestazioni organizzate in tutto il Paese. Un “giovedì nero”, come dicono i media d’Oltralpe.
Nel Paese che funziona a rilento ha chiuso i battenti anche la Tour Eiffel. «Il personale non è abbastanza numeroso per aprire il monumento in condizioni di sicurezza», si legge in una nota della società che gestisce il simbolo di Parigi.
Sulla riforma previdenziale, una delle principali promessa, Macron si gioca il resto del suo quinquennato. Alcuni temono una ripetizione dei grandi scioperi del 1995. Quando il Paese restò paralizzato per tre settimane, fino a Natale, con 2 milioni di lavoratori in piazza. All’epoca si registrò un parziale ietro-front del governo, le dimissioni dell’allora premier Alain Juppé e lo scioglimento del Parlamento. La giornata si annuncia pesantissima, a cominciare dal fronte dei trasporti.