Le altre mazzate fiscali che ci arriveranno se questo governo non se ne va

27 Dic 2019 6:00 - di Francesco Storace

E se il 2020 sarà intervallato da una tassazione praticamente rateale – ogni mese dovremo fare i conti con le nuove cosiddette microtasse introdotte – il 2021, se non ci saranno fatti nuovi, dovremo scappare chissà dove. Perché ci manca solo la tassazione dell’aria che respiriamo.

E’ gravissimo aver  più che triplicato le entrate previste derivanti dalle accise sui carburanti, che passano dai 400 milioni previsti dalla legge di stabilità 2015 a 1.221 milioni. Stessa cosa per gli anni successivi, per i quali la legge di stabilità 2015, fissava il maggior gettito da accise sui carburanti sempre in 400 milioni di euro, divenuti, con il maxi emendamento, 1.683 milioni di euro nel 2022, 1.954 milioni di euro nel 2023, 2.054 milioni di euro nel 2024 e 2.154 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025.

Stangata sui carburanti, denuncia Lucaselli (FdI)

“Si tratta di una vera e propria stangata sui carburanti, ha denunciato la relazione di minoranza. Sarà enorme l’aumento delle clausole di salvaguardia sulle accise che graveranno pesantemente sui prossimi anni”. Aumenteranno inevitabilmente le merci trasportate, ma di questo Conte e Gualtieri non parlano.

Da interventi come questi, naturalmente fatti passare in sordina, emerge il paradosso e l’ipocrisia di un Governo che, dal giorno del suo insediamento, non ha fatto altro che rimarcare il proprio senso di responsabilità per essersi fatto carico del peso di disattivare le clausole di salvaguardia sull’IVA lasciate in eredità dai precedenti Governi, mentendo due volte. Dice la Lucaselli: “In primo luogo, per il fatto di essere sempre loro a capo dei “precedenti Governi” che hanno utilizzato le clausole di salvaguardia, Governi a guida PD e MoVimento 5 Stelle; infine, per aver mantenuto le clausole gravanti sull’IVA nei prossimi anni e aver enormemente aumentato proprio quelle sui carburanti, in perfetta continuità con quanto avevano fatto in passato”.

Tutto questo, assieme alla tassa sulla plastica, a quello sullo zucchero, le auto aziendali e la miriade di balzelli – moltiplicando persino la tassa sulla fortuna – indicano una strada durissima per il nostro popolo, sempre più tartassato.

Non ci sarà nessuno spazio per la crescita

Si dirà: ma almeno ne guadagneremo nello sviluppo e nel rapporto con l’Europa. Manco per niente.

Anche nel 2020 l’Italia sarà condannata ad essere il fanalino di coda dell’Europa per crescita economica. E’ quanto risulta dalle previsioni economiche di autunno appena pubblicate dalla Commissione europea. L’UE – nota la relazione di Fratelli d’Italia depositata in Parlamento – crescerà dell’1,4 per cento, i Paesi dell’area euro dell’1,2 per cento. Per l’Italia le previsioni indicano un +0,4 per cento, rispetto allo 0,6 previsto dal nostro Governo.

Si dovrebbe vergognare. Se ne vadano, non ne possiamo più.

Commenti

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  • IVANO RUSTICHELLI 27 Dicembre 2019

    si volentieri lascio il mio pensiero ( per rimanere a galla ci siamo giocati la marginalità, che le tasse ci soffocano già lo era, oggi leggo l’aumenti per carburanti tassa sulla plastica tassa un po dappertutto non ne possiamo più basta. riguardo alla crescita che è sempre più bassa, in parte per le aziende che se ne vanno, almeno tutte quelle già sono partite e quelle che possono partiranno , chi resta non può sopportare questo peso , se si vuole ripartire lo stato deve fare qualche lavoro con oculatezza , e via tutti i sprechi che sono tanti.

  • maurizio pinna 27 Dicembre 2019

    Un debito pubblico che tra poco toccherà i 2500miliardi, un’ EU a guida Prussiana a cui ci hanno condannato i 4 amici al bar, un Governo di malcelato scopo, possono garantire solo TASSE , FALLIMENTI e DECADENZA, materiale e morale.Solo il pifferaio magico e il Boiardo Sovietico possono essere ottimisti.